lunedì 2 settembre 2019

X-Men 2099 12 [Bel lavoro Xi'an...benvenuto al teatro del dolore!] - Maggio 1995

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X-Men 2099 12 [Bel lavoro Xi'an...benvenuto al teatro del dolore!] - Maggio 1995 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Universo Marvel | Supereroi
Numero volumi : 18
Seconda collana italiana a presentare materiale del mondo Marvel del 2099. Ospita tre i serial: X-Men 2099 (di John Francis Moore e Ron Lim), DESTINO 2099 (di John Francis Moore e Pat Broderick) e 2099 UNLIMITED, con storie a rotazione di Hulk 2099, Kid Current, R. Gang, Lachryma 2099 e Metalscream 2099. Con la chiusura della collana X-Men 2099 e DESTINO 2099 hanno continuato la pubblicazione sulle pagine di 2099 A.D., mentre HULK 2099 ha trovato spazio sulle pagine di 2099 SPECIAL. Il numero 1 di X-Men 2099 è uscito anche in una edizione limitata jumbo gold, con un inserto speciale ricco di schizzi preparatori e retroscena.

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 41,2 MB | 76 pagine

X-Men 2099 8 [Venti spettrali] - Gennaio 1995

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X-Men 2099 8 [Venti spettrali] - Gennaio 1995 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Universo Marvel | Supereroi
Numero volumi : 18
Seconda collana italiana a presentare materiale del mondo Marvel del 2099. Ospita tre i serial: X-Men 2099 (di John Francis Moore e Ron Lim), DESTINO 2099 (di John Francis Moore e Pat Broderick) e 2099 UNLIMITED, con storie a rotazione di Hulk 2099, Kid Current, R. Gang, Lachryma 2099 e Metalscream 2099. Con la chiusura della collana X-Men 2099 e DESTINO 2099 hanno continuato la pubblicazione sulle pagine di 2099 A.D., mentre HULK 2099 ha trovato spazio sulle pagine di 2099 SPECIAL. Il numero 1 di X-Men 2099 è uscito anche in una edizione limitata jumbo gold, con un inserto speciale ricco di schizzi preparatori e retroscena.

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 40 MB | 76 pagine

X-Men 2099 11 [Il mistero di Driver!] - Aprile 1995

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X-Men 2099 11 [Il mistero di Driver!] - Aprile 1995 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Universo Marvel | Supereroi
Numero volumi : 18
Seconda collana italiana a presentare materiale del mondo Marvel del 2099. Ospita tre i serial: X-Men 2099 (di John Francis Moore e Ron Lim), DESTINO 2099 (di John Francis Moore e Pat Broderick) e 2099 UNLIMITED, con storie a rotazione di Hulk 2099, Kid Current, R. Gang, Lachryma 2099 e Metalscream 2099. Con la chiusura della collana X-Men 2099 e DESTINO 2099 hanno continuato la pubblicazione sulle pagine di 2099 A.D., mentre HULK 2099 ha trovato spazio sulle pagine di 2099 SPECIAL. Il numero 1 di X-Men 2099 è uscito anche in una edizione limitata jumbo gold, con un inserto speciale ricco di schizzi preparatori e retroscena.

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 47,1 MB | 84 pagine

X-Men 2099 9 [Il segreto di Xi'an] - Febbraio 1995

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X-Men 2099 9 [Il segreto di Xi'an] - Febbraio 1995 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Universo Marvel | Supereroi
Numero volumi : 18
Seconda collana italiana a presentare materiale del mondo Marvel del 2099. Ospita tre i serial: X-Men 2099 (di John Francis Moore e Ron Lim), DESTINO 2099 (di John Francis Moore e Pat Broderick) e 2099 UNLIMITED, con storie a rotazione di Hulk 2099, Kid Current, R. Gang, Lachryma 2099 e Metalscream 2099. Con la chiusura della collana X-Men 2099 e DESTINO 2099 hanno continuato la pubblicazione sulle pagine di 2099 A.D., mentre HULK 2099 ha trovato spazio sulle pagine di 2099 SPECIAL. Il numero 1 di X-Men 2099 è uscito anche in una edizione limitata jumbo gold, con un inserto speciale ricco di schizzi preparatori e retroscena.

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 43 MB | 76 pagine

X-Men 2099 10 [Il ritorno di...La Lunatica!] - Marzo 1995

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X-Men 2099 10 [Il ritorno di...La Lunatica!] - Marzo 1995 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Universo Marvel | Supereroi
Numero volumi : 18
Seconda collana italiana a presentare materiale del mondo Marvel del 2099. Ospita tre i serial: X-Men 2099 (di John Francis Moore e Ron Lim), DESTINO 2099 (di John Francis Moore e Pat Broderick) e 2099 UNLIMITED, con storie a rotazione di Hulk 2099, Kid Current, R. Gang, Lachryma 2099 e Metalscream 2099. Con la chiusura della collana X-Men 2099 e DESTINO 2099 hanno continuato la pubblicazione sulle pagine di 2099 A.D., mentre HULK 2099 ha trovato spazio sulle pagine di 2099 SPECIAL. Il numero 1 di X-Men 2099 è uscito anche in una edizione limitata jumbo gold, con un inserto speciale ricco di schizzi preparatori e retroscena.

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 42,7 MB | 76 pagine

Vagabond (Scanlation) 5 - 30 Maggio 2000

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Vagabond (Scanlation) 5 - 30 Maggio 2000 | CBR 215 dpi | Irregolare | Manga | Seinen | Storia | Samurai
Numero volumi : IN CORSO
Vagabond è un manga scritto e disegnato da Takehiko Inoue, liberamente ispirato al romanzo «Musashi» di Eiji Yoshikawa, che narra le vicende relative al samurai Musashi Miyamoto.
La serializzazione del manga, in Giappone, è iniziata nel 1998, sulle pagine del quindicinale Weekly Morning, per poi giungere alla pubblicazione dei tankōbon nel 1999, ad opera della Kodansha.
L'autore ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi per quest'opera, tra cui il 24º Premio per il miglior manga della Kodansha, nel 2000, e l'Osamu Tezuka Culture Award nel 2002.
Vagabond narra le vicende di Miyamoto Musashi, un samurai realmente vissuto nella prima metà del 1600. Il libro ci narra le vicende, romanzate ma basate su fatti storici certi, del giovane Musashi e del suo percorso spirituale per diventare un maestro del bushido, famoso per la sua tecnica a due spade e per la sua conoscenza dell’arte della guerra.
Inoue prende spunto dagli elementi del libro per l’ambientazione e i personaggi del manga ma si prende notevoli libertà modificando caratterizzazioni dei personaggi e ordine delle vicende narrate.
Oltre ai combattimenti viene dato molto risalto all’aspetto psicologico dei personaggi. Al pari del romanzo si vuole sottolineare come, quello del protagonista, sia soprattutto un viaggio dello spirito che ha come scopo quello di raggiungere la perfezione nella via del samurai o come, più prosaicamente, viene detto nel manga di diventare «incommensurabilmente forti».
Il manga è comunque splendidamente ambientato e ricostruisce in maniera molto realistica l’atmosfera del Giappone medievale dove il protagonista si muove. L’unico difetto, dal punto di vista narrativo, è l’impressione che la narrazione non abbia un filo logico preciso e che l’autore stia andando avanti solamente per il gusto di divertirsi ad utilizzare e modificare dei personaggi e un contesto molto famosi.
Il punto di forza del manga è indubbiamente costituito rappresentato dal disegno di Inoue che rappresenta quanto di meglio si possa trovare sul mercato; sia i personaggi che gli sfondi raggiungono livelli di cura maniacali per precisione e dettagli.
Oltretutto negli ultimi volumi, evidentemente in preda ad una vena sperimentale, passa con successo da un tratto fine e preciso ad un tratto pennellato e volutamente grezzo atto ad imitare le pitture classiche del 1600.
ATTENZIONE: La data riportata nel titolo è quella della pubblicazione italiana (Panini Comics).

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 32,4 MB | 191 pagine

Vagabond (Scanlation) 4 - 9 Maggio 2000

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Vagabond (Scanlation) 4 - 9 Maggio 2000 | CBR 215 dpi | Irregolare | Manga | Seinen | Storia | Samurai
Numero volumi : IN CORSO
Vagabond è un manga scritto e disegnato da Takehiko Inoue, liberamente ispirato al romanzo «Musashi» di Eiji Yoshikawa, che narra le vicende relative al samurai Musashi Miyamoto.
La serializzazione del manga, in Giappone, è iniziata nel 1998, sulle pagine del quindicinale Weekly Morning, per poi giungere alla pubblicazione dei tankōbon nel 1999, ad opera della Kodansha.
L'autore ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi per quest'opera, tra cui il 24º Premio per il miglior manga della Kodansha, nel 2000, e l'Osamu Tezuka Culture Award nel 2002.
Vagabond narra le vicende di Miyamoto Musashi, un samurai realmente vissuto nella prima metà del 1600. Il libro ci narra le vicende, romanzate ma basate su fatti storici certi, del giovane Musashi e del suo percorso spirituale per diventare un maestro del bushido, famoso per la sua tecnica a due spade e per la sua conoscenza dell’arte della guerra.
Inoue prende spunto dagli elementi del libro per l’ambientazione e i personaggi del manga ma si prende notevoli libertà modificando caratterizzazioni dei personaggi e ordine delle vicende narrate.
Oltre ai combattimenti viene dato molto risalto all’aspetto psicologico dei personaggi. Al pari del romanzo si vuole sottolineare come, quello del protagonista, sia soprattutto un viaggio dello spirito che ha come scopo quello di raggiungere la perfezione nella via del samurai o come, più prosaicamente, viene detto nel manga di diventare «incommensurabilmente forti».
Il manga è comunque splendidamente ambientato e ricostruisce in maniera molto realistica l’atmosfera del Giappone medievale dove il protagonista si muove. L’unico difetto, dal punto di vista narrativo, è l’impressione che la narrazione non abbia un filo logico preciso e che l’autore stia andando avanti solamente per il gusto di divertirsi ad utilizzare e modificare dei personaggi e un contesto molto famosi.
Il punto di forza del manga è indubbiamente costituito rappresentato dal disegno di Inoue che rappresenta quanto di meglio si possa trovare sul mercato; sia i personaggi che gli sfondi raggiungono livelli di cura maniacali per precisione e dettagli.
Oltretutto negli ultimi volumi, evidentemente in preda ad una vena sperimentale, passa con successo da un tratto fine e preciso ad un tratto pennellato e volutamente grezzo atto ad imitare le pitture classiche del 1600.
ATTENZIONE: La data riportata nel titolo è quella della pubblicazione italiana (Panini Comics).

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 41 MB | 198 pagine

Triage X 3 - 17 Marzo 2012

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Triage X 3 - 17 Marzo 2012 | CBR 215 dpi | Mensile | Manga | Shounen | Azione | Drammatico | Scolastico
Numero volumi : IN CORSO
Triage X è uno shounen manga disegnato e sceneggiato da Shōji Satō per la Kadokawa Shoten, mentre in Italia la pubblicazione è stata a cura della Panini Comics.
A prima vista, Arashi Mikami sembra essere un normale, anche se goffo, studente diciassettenne delle superiori. Tuttavia, egli fa parte in realtà di una organizzazione segreta nota come Black Label, un gruppo dedicato a giustiziare i criminali assetati di potere, con i quali la legge rifiuta di trattare. Purtroppo, acciuffare un signore del crimine non è sempre un compito facile....
ATTENZIONE: La data riportata nel titolo è quella della pubblicazione italiana (Panini Comics).

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 28,4 MB | 176 pagine

giovedì 29 agosto 2019

Topolino 2974 - 27 Novembre 2012

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Topolino 2974 - 27 Novembre 2012 | ISSN 1120-611X | CBR 215 dpi | Settimanale | Fumetti Classici | Universo Disney
Numero volumi : IN CORSO
Topolino apparve in Italia il 30 marzo 1930, quando sul n.13 del settimanale torinese Illustrazione del Popolo, diretto da Lorenzo Gigli, fu pubblicata la prima striscia disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. Due anni dopo si ha il primo libro illustrato italiano con le sue immagini: Sua Altezza Reale il Principe Codarello e, poco più tardi, il 31 dicembre 1932, esce il primo numero di Topolino in formato giornale, edito da Nerbini.
Sulla falsariga del celebre Corriere dei Piccoli, anche Topolino si presentava ai lettori con periodicità settimanale e si apriva con una breve storia in cui le didascalie sono scritte in rima e realizzata da Giove Toppi, che divenne quindi il primo autore Disney italiano. Sul settimanale della Nerbini, comunque, trovano spazio soprattutto le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson. In queste storie vengono anche introdotte delle didascalie in rima, scritte dal primo direttore della rivista, Paolo Lorenzini (detto Collodi Nipote in quanto nipote di Carlo Collodi), e viene anche assegnato il nome definitivo alla spalla di Topolino, ovvero quel Pippo un po' lunatico e un po' svampito che sui libri della Salani veniva ancora chiamato Medoro.
Nerbini non si era assicurato correttamente i diritti di pubblicazione: quando aveva varato la sua rivista, infatti, si era rivolto al Consorzio Cinematografico E.I.A., il distributore dei cortometraggi di Topolino, quando in realtà i diritti per le riviste erano stati dati in mano al giornalista Guglielmo Emanuel dallo stesso Disney. Per cui, per un paio di numeri, la testata passò da Topolino a Topo Lino, per poi riprendere la nota testata con il n.7. Il Topolino Giornale era formato da otto pagine e non conteneva solo storie a fumetti Disney ma anche storie non-Disney che anzi erano di solito la maggioranza delle storie presenti in un numero.
Il numero 137 del Topolino Giornale, dell'11 agosto 1935, segna il passaggio di consegne da Nerbini alla Mondadori. Il fascismo, tuttavia, causò dei problemi al giornale. Dal 1938, il Min.Cul.Pop. (Ministero della Cultura Popolare) impone alla stampa di non editare più i protagonisti del fumetto popolare americano. Il solo Topolino è risparmiato, e così il suo logo e il suo personaggio possono continuare ad esistere nelle edicole italiane, ma in piena seconda guerra mondiale, a partire dal n.476 del 27 gennaio 1942, anche il settimanale è costretto a cedere alle restrizioni. Lo sostituisce Tuffolino, un ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche, disegnato dal grande illustratore Pierlorenzo De Vita. Con la fine del fascismo, le avventure di Topolino poterono di nuovo essere pubblicate.
Alla fine degli anni quaranta, però, i giornali a fumetti che pubblicavano storie a puntate di non più di due tavole ad episodio erano irrimediabilmente in crisi, e così lo stesso Topolino, le cui vendite erano di gran lunga calate rispetto al periodo d'oro. Mondadori, però, non poteva rinunciare alla rivista da edicola per non perdere i ricchi diritti delle pubblicazioni da libreria, così decise un doloroso ma necessario cambio di formato e periodicità. Nel 1949 nasce così il periodico a fumetti Topolino formato libretto, all'inizio con cadenza mensile, quindi quindicinale e, infine, settimanale, fino a giungere a oggi al suo sessantesimo anniversario e con oltre 3000 numeri usciti, ricchi di storie tra le più famose, con autori da Carl Barks a Romano Scarpa, da Floyd Gottfredson a Giovan Battista Carpi e così via.

ISSN 1120-611X | Italiano | CBR 215 dpi | 37,7 MB | 164 pagine

Topolino 2976 - 11 Dicembre 2012

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Topolino 2976 - 11 Dicembre 2012 | ISSN 1120-611X | CBR 215 dpi | Settimanale | Fumetti Classici | Universo Disney
Numero volumi : IN CORSO
Topolino apparve in Italia il 30 marzo 1930, quando sul n.13 del settimanale torinese Illustrazione del Popolo, diretto da Lorenzo Gigli, fu pubblicata la prima striscia disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. Due anni dopo si ha il primo libro illustrato italiano con le sue immagini: Sua Altezza Reale il Principe Codarello e, poco più tardi, il 31 dicembre 1932, esce il primo numero di Topolino in formato giornale, edito da Nerbini.
Sulla falsariga del celebre Corriere dei Piccoli, anche Topolino si presentava ai lettori con periodicità settimanale e si apriva con una breve storia in cui le didascalie sono scritte in rima e realizzata da Giove Toppi, che divenne quindi il primo autore Disney italiano. Sul settimanale della Nerbini, comunque, trovano spazio soprattutto le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson. In queste storie vengono anche introdotte delle didascalie in rima, scritte dal primo direttore della rivista, Paolo Lorenzini (detto Collodi Nipote in quanto nipote di Carlo Collodi), e viene anche assegnato il nome definitivo alla spalla di Topolino, ovvero quel Pippo un po' lunatico e un po' svampito che sui libri della Salani veniva ancora chiamato Medoro.
Nerbini non si era assicurato correttamente i diritti di pubblicazione: quando aveva varato la sua rivista, infatti, si era rivolto al Consorzio Cinematografico E.I.A., il distributore dei cortometraggi di Topolino, quando in realtà i diritti per le riviste erano stati dati in mano al giornalista Guglielmo Emanuel dallo stesso Disney. Per cui, per un paio di numeri, la testata passò da Topolino a Topo Lino, per poi riprendere la nota testata con il n.7. Il Topolino Giornale era formato da otto pagine e non conteneva solo storie a fumetti Disney ma anche storie non-Disney che anzi erano di solito la maggioranza delle storie presenti in un numero.
Il numero 137 del Topolino Giornale, dell'11 agosto 1935, segna il passaggio di consegne da Nerbini alla Mondadori. Il fascismo, tuttavia, causò dei problemi al giornale. Dal 1938, il Min.Cul.Pop. (Ministero della Cultura Popolare) impone alla stampa di non editare più i protagonisti del fumetto popolare americano. Il solo Topolino è risparmiato, e così il suo logo e il suo personaggio possono continuare ad esistere nelle edicole italiane, ma in piena seconda guerra mondiale, a partire dal n.476 del 27 gennaio 1942, anche il settimanale è costretto a cedere alle restrizioni. Lo sostituisce Tuffolino, un ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche, disegnato dal grande illustratore Pierlorenzo De Vita. Con la fine del fascismo, le avventure di Topolino poterono di nuovo essere pubblicate.
Alla fine degli anni quaranta, però, i giornali a fumetti che pubblicavano storie a puntate di non più di due tavole ad episodio erano irrimediabilmente in crisi, e così lo stesso Topolino, le cui vendite erano di gran lunga calate rispetto al periodo d'oro. Mondadori, però, non poteva rinunciare alla rivista da edicola per non perdere i ricchi diritti delle pubblicazioni da libreria, così decise un doloroso ma necessario cambio di formato e periodicità. Nel 1949 nasce così il periodico a fumetti Topolino formato libretto, all'inizio con cadenza mensile, quindi quindicinale e, infine, settimanale, fino a giungere a oggi al suo sessantesimo anniversario e con oltre 3000 numeri usciti, ricchi di storie tra le più famose, con autori da Carl Barks a Romano Scarpa, da Floyd Gottfredson a Giovan Battista Carpi e così via.

ISSN 1120-611X | Italiano | CBR 215 dpi | 37,4 MB | 164 pagine

Topolino 2973 - 20 Novembre 2012

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Topolino 2973 - 20 Novembre 2012 | ISSN 1120-611X | CBR 215 dpi | Settimanale | Fumetti Classici | Universo Disney
Numero volumi : IN CORSO
Topolino apparve in Italia il 30 marzo 1930, quando sul n.13 del settimanale torinese Illustrazione del Popolo, diretto da Lorenzo Gigli, fu pubblicata la prima striscia disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. Due anni dopo si ha il primo libro illustrato italiano con le sue immagini: Sua Altezza Reale il Principe Codarello e, poco più tardi, il 31 dicembre 1932, esce il primo numero di Topolino in formato giornale, edito da Nerbini.
Sulla falsariga del celebre Corriere dei Piccoli, anche Topolino si presentava ai lettori con periodicità settimanale e si apriva con una breve storia in cui le didascalie sono scritte in rima e realizzata da Giove Toppi, che divenne quindi il primo autore Disney italiano. Sul settimanale della Nerbini, comunque, trovano spazio soprattutto le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson. In queste storie vengono anche introdotte delle didascalie in rima, scritte dal primo direttore della rivista, Paolo Lorenzini (detto Collodi Nipote in quanto nipote di Carlo Collodi), e viene anche assegnato il nome definitivo alla spalla di Topolino, ovvero quel Pippo un po' lunatico e un po' svampito che sui libri della Salani veniva ancora chiamato Medoro.
Nerbini non si era assicurato correttamente i diritti di pubblicazione: quando aveva varato la sua rivista, infatti, si era rivolto al Consorzio Cinematografico E.I.A., il distributore dei cortometraggi di Topolino, quando in realtà i diritti per le riviste erano stati dati in mano al giornalista Guglielmo Emanuel dallo stesso Disney. Per cui, per un paio di numeri, la testata passò da Topolino a Topo Lino, per poi riprendere la nota testata con il n.7. Il Topolino Giornale era formato da otto pagine e non conteneva solo storie a fumetti Disney ma anche storie non-Disney che anzi erano di solito la maggioranza delle storie presenti in un numero.
Il numero 137 del Topolino Giornale, dell'11 agosto 1935, segna il passaggio di consegne da Nerbini alla Mondadori. Il fascismo, tuttavia, causò dei problemi al giornale. Dal 1938, il Min.Cul.Pop. (Ministero della Cultura Popolare) impone alla stampa di non editare più i protagonisti del fumetto popolare americano. Il solo Topolino è risparmiato, e così il suo logo e il suo personaggio possono continuare ad esistere nelle edicole italiane, ma in piena seconda guerra mondiale, a partire dal n.476 del 27 gennaio 1942, anche il settimanale è costretto a cedere alle restrizioni. Lo sostituisce Tuffolino, un ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche, disegnato dal grande illustratore Pierlorenzo De Vita. Con la fine del fascismo, le avventure di Topolino poterono di nuovo essere pubblicate.
Alla fine degli anni quaranta, però, i giornali a fumetti che pubblicavano storie a puntate di non più di due tavole ad episodio erano irrimediabilmente in crisi, e così lo stesso Topolino, le cui vendite erano di gran lunga calate rispetto al periodo d'oro. Mondadori, però, non poteva rinunciare alla rivista da edicola per non perdere i ricchi diritti delle pubblicazioni da libreria, così decise un doloroso ma necessario cambio di formato e periodicità. Nel 1949 nasce così il periodico a fumetti Topolino formato libretto, all'inizio con cadenza mensile, quindi quindicinale e, infine, settimanale, fino a giungere a oggi al suo sessantesimo anniversario e con oltre 3000 numeri usciti, ricchi di storie tra le più famose, con autori da Carl Barks a Romano Scarpa, da Floyd Gottfredson a Giovan Battista Carpi e così via.

ISSN 1120-611X | Italiano | CBR 215 dpi | 36,3 MB | 164 pagine

Topolino 2977 - 18 Dicembre 2012

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Topolino 2977 - 18 Dicembre 2012 | ISSN 1120-611X | CBR 215 dpi | Settimanale | Fumetti Classici | Universo Disney
Numero volumi : IN CORSO
Topolino apparve in Italia il 30 marzo 1930, quando sul n.13 del settimanale torinese Illustrazione del Popolo, diretto da Lorenzo Gigli, fu pubblicata la prima striscia disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. Due anni dopo si ha il primo libro illustrato italiano con le sue immagini: Sua Altezza Reale il Principe Codarello e, poco più tardi, il 31 dicembre 1932, esce il primo numero di Topolino in formato giornale, edito da Nerbini.
Sulla falsariga del celebre Corriere dei Piccoli, anche Topolino si presentava ai lettori con periodicità settimanale e si apriva con una breve storia in cui le didascalie sono scritte in rima e realizzata da Giove Toppi, che divenne quindi il primo autore Disney italiano. Sul settimanale della Nerbini, comunque, trovano spazio soprattutto le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson. In queste storie vengono anche introdotte delle didascalie in rima, scritte dal primo direttore della rivista, Paolo Lorenzini (detto Collodi Nipote in quanto nipote di Carlo Collodi), e viene anche assegnato il nome definitivo alla spalla di Topolino, ovvero quel Pippo un po' lunatico e un po' svampito che sui libri della Salani veniva ancora chiamato Medoro.
Nerbini non si era assicurato correttamente i diritti di pubblicazione: quando aveva varato la sua rivista, infatti, si era rivolto al Consorzio Cinematografico E.I.A., il distributore dei cortometraggi di Topolino, quando in realtà i diritti per le riviste erano stati dati in mano al giornalista Guglielmo Emanuel dallo stesso Disney. Per cui, per un paio di numeri, la testata passò da Topolino a Topo Lino, per poi riprendere la nota testata con il n.7. Il Topolino Giornale era formato da otto pagine e non conteneva solo storie a fumetti Disney ma anche storie non-Disney che anzi erano di solito la maggioranza delle storie presenti in un numero.
Il numero 137 del Topolino Giornale, dell'11 agosto 1935, segna il passaggio di consegne da Nerbini alla Mondadori. Il fascismo, tuttavia, causò dei problemi al giornale. Dal 1938, il Min.Cul.Pop. (Ministero della Cultura Popolare) impone alla stampa di non editare più i protagonisti del fumetto popolare americano. Il solo Topolino è risparmiato, e così il suo logo e il suo personaggio possono continuare ad esistere nelle edicole italiane, ma in piena seconda guerra mondiale, a partire dal n.476 del 27 gennaio 1942, anche il settimanale è costretto a cedere alle restrizioni. Lo sostituisce Tuffolino, un ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche, disegnato dal grande illustratore Pierlorenzo De Vita. Con la fine del fascismo, le avventure di Topolino poterono di nuovo essere pubblicate.
Alla fine degli anni quaranta, però, i giornali a fumetti che pubblicavano storie a puntate di non più di due tavole ad episodio erano irrimediabilmente in crisi, e così lo stesso Topolino, le cui vendite erano di gran lunga calate rispetto al periodo d'oro. Mondadori, però, non poteva rinunciare alla rivista da edicola per non perdere i ricchi diritti delle pubblicazioni da libreria, così decise un doloroso ma necessario cambio di formato e periodicità. Nel 1949 nasce così il periodico a fumetti Topolino formato libretto, all'inizio con cadenza mensile, quindi quindicinale e, infine, settimanale, fino a giungere a oggi al suo sessantesimo anniversario e con oltre 3000 numeri usciti, ricchi di storie tra le più famose, con autori da Carl Barks a Romano Scarpa, da Floyd Gottfredson a Giovan Battista Carpi e così via.

ISSN 1120-611X | Italiano | CBR 215 dpi | 35,6 MB | 164 pagine
 

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