giovedì 4 agosto 2016

Manga Storie 1 - Dark Angel 1 - Agosto 1995

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Manga Storie 1 - Dark Angel 1 - Agosto 1995 | ISSN 1124-2167 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Fumetti | Manga | Seinen | Avventura | Fantasy
Collana edita dalla Panini Comics di periodicità e formato variabile che ha ospitato diverse serie, tra cui: Monster, Nadesico, Dark Angel e molte altre.

ISSN 1124-2167 | Italiano | CBR 215 dpi | 47,2 MB | 114 pagine

Manga Storie 2 - Dark Angel 2 - Novembre 1995

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Manga Storie 2 - Dark Angel 2 - Novembre 1995 | ISSN 1124-2167 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Fumetti | Manga | Seinen | Avventura | Fantasy
Collana edita dalla Panini Comics di periodicità e formato variabile che ha ospitato diverse serie, tra cui: Monster, Nadesico, Dark Angel e molte altre.

ISSN 1124-2167 | Italiano | CBR 215 dpi | 45,1 MB | 113 pagine

mercoledì 3 agosto 2016

Topolino 3164 - 19 Luglio 2016

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Topolino 3164 - 19 Luglio 2016 | ISSN 1120-611X | CBR 215 dpi | Settimanale | Fumetti | Universo Disney
Topolino apparve in Italia il 30 marzo 1930, quando sul n.13 del settimanale torinese Illustrazione del Popolo, diretto da Lorenzo Gigli, fu pubblicata la prima striscia disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. Due anni dopo si ha il primo libro illustrato italiano con le sue immagini: Sua Altezza Reale il Principe Codarello e, poco più tardi, il 31 dicembre 1932, esce il primo numero di Topolino in formato giornale, edito da Nerbini.
Sulla falsariga del celebre Corriere dei Piccoli, anche Topolino si presentava ai lettori con periodicità settimanale e si apriva con una breve storia in cui le didascalie sono scritte in rima e realizzata da Giove Toppi, che divenne quindi il primo autore Disney italiano. Sul settimanale della Nerbini, comunque, trovano spazio soprattutto le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson. In queste storie vengono anche introdotte delle didascalie in rima, scritte dal primo direttore della rivista, Paolo Lorenzini (detto Collodi Nipote in quanto nipote di Carlo Collodi), e viene anche assegnato il nome definitivo alla spalla di Topolino, ovvero quel Pippo un po' lunatico e un po' svampito che sui libri della Salani veniva ancora chiamato Medoro.
Nerbini non si era assicurato correttamente i diritti di pubblicazione: quando aveva varato la sua rivista, infatti, si era rivolto al Consorzio Cinematografico E.I.A., il distributore dei cortometraggi di Topolino, quando in realtà i diritti per le riviste erano stati dati in mano al giornalista Guglielmo Emanuel dallo stesso Disney. Per cui, per un paio di numeri, la testata passò da Topolino a Topo Lino, per poi riprendere la nota testata con il n.7. Il Topolino Giornale era formato da otto pagine e non conteneva solo storie a fumetti Disney ma anche storie non-Disney che anzi erano di solito la maggioranza delle storie presenti in un numero.
Il numero 137 del Topolino Giornale, dell'11 agosto 1935, segna il passaggio di consegne da Nerbini alla Mondadori. Il fascismo, tuttavia, causò dei problemi al giornale. Dal 1938, il Min.Cul.Pop. (Ministero della Cultura Popolare) impone alla stampa di non editare più i protagonisti del fumetto popolare americano. Il solo Topolino è risparmiato, e così il suo logo e il suo personaggio possono continuare ad esistere nelle edicole italiane, ma in piena seconda guerra mondiale, a partire dal n.476 del 27 gennaio 1942, anche il settimanale è costretto a cedere alle restrizioni. Lo sostituisce Tuffolino, un ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche, disegnato dal grande illustratore Pierlorenzo De Vita. Con la fine del fascismo, le avventure di Topolino poterono di nuovo essere pubblicate.
Alla fine degli anni quaranta, però, i giornali a fumetti che pubblicavano storie a puntate di non più di due tavole ad episodio erano irrimediabilmente in crisi, e così lo stesso Topolino, le cui vendite erano di gran lunga calate rispetto al periodo d'oro. Mondadori, però, non poteva rinunciare alla rivista da edicola per non perdere i ricchi diritti delle pubblicazioni da libreria, così decise un doloroso ma necessario cambio di formato e periodicità. Nel 1949 nasce così il periodico a fumetti Topolino formato libretto, all'inizio con cadenza mensile, quindi quindicinale e, infine, settimanale, fino a giungere a oggi al suo sessantesimo anniversario e con oltre 3000 numeri usciti, ricchi di storie tra le più famose, con autori da Carl Barks a Romano Scarpa, da Floyd Gottfredson a Giovan Battista Carpi e così via.

ISSN 1120-611X | Italiano
TRUE PDF | 164 pagine | 39,4 MB
CBR 215 dpi | 164 pagine | 43,3 MB

Topolino 3165 - 26 Luglio 2016

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Topolino 3165 - 26 Luglio 2016 | ISSN 1120-611X | CBR 215 dpi | Settimanale | Fumetti | Universo Disney
Topolino apparve in Italia il 30 marzo 1930, quando sul n.13 del settimanale torinese Illustrazione del Popolo, diretto da Lorenzo Gigli, fu pubblicata la prima striscia disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. Due anni dopo si ha il primo libro illustrato italiano con le sue immagini: Sua Altezza Reale il Principe Codarello e, poco più tardi, il 31 dicembre 1932, esce il primo numero di Topolino in formato giornale, edito da Nerbini.
Sulla falsariga del celebre Corriere dei Piccoli, anche Topolino si presentava ai lettori con periodicità settimanale e si apriva con una breve storia in cui le didascalie sono scritte in rima e realizzata da Giove Toppi, che divenne quindi il primo autore Disney italiano. Sul settimanale della Nerbini, comunque, trovano spazio soprattutto le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson. In queste storie vengono anche introdotte delle didascalie in rima, scritte dal primo direttore della rivista, Paolo Lorenzini (detto Collodi Nipote in quanto nipote di Carlo Collodi), e viene anche assegnato il nome definitivo alla spalla di Topolino, ovvero quel Pippo un po' lunatico e un po' svampito che sui libri della Salani veniva ancora chiamato Medoro.
Nerbini non si era assicurato correttamente i diritti di pubblicazione: quando aveva varato la sua rivista, infatti, si era rivolto al Consorzio Cinematografico E.I.A., il distributore dei cortometraggi di Topolino, quando in realtà i diritti per le riviste erano stati dati in mano al giornalista Guglielmo Emanuel dallo stesso Disney. Per cui, per un paio di numeri, la testata passò da Topolino a Topo Lino, per poi riprendere la nota testata con il n.7. Il Topolino Giornale era formato da otto pagine e non conteneva solo storie a fumetti Disney ma anche storie non-Disney che anzi erano di solito la maggioranza delle storie presenti in un numero.
Il numero 137 del Topolino Giornale, dell'11 agosto 1935, segna il passaggio di consegne da Nerbini alla Mondadori. Il fascismo, tuttavia, causò dei problemi al giornale. Dal 1938, il Min.Cul.Pop. (Ministero della Cultura Popolare) impone alla stampa di non editare più i protagonisti del fumetto popolare americano. Il solo Topolino è risparmiato, e così il suo logo e il suo personaggio possono continuare ad esistere nelle edicole italiane, ma in piena seconda guerra mondiale, a partire dal n.476 del 27 gennaio 1942, anche il settimanale è costretto a cedere alle restrizioni. Lo sostituisce Tuffolino, un ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche, disegnato dal grande illustratore Pierlorenzo De Vita. Con la fine del fascismo, le avventure di Topolino poterono di nuovo essere pubblicate.
Alla fine degli anni quaranta, però, i giornali a fumetti che pubblicavano storie a puntate di non più di due tavole ad episodio erano irrimediabilmente in crisi, e così lo stesso Topolino, le cui vendite erano di gran lunga calate rispetto al periodo d'oro. Mondadori, però, non poteva rinunciare alla rivista da edicola per non perdere i ricchi diritti delle pubblicazioni da libreria, così decise un doloroso ma necessario cambio di formato e periodicità. Nel 1949 nasce così il periodico a fumetti Topolino formato libretto, all'inizio con cadenza mensile, quindi quindicinale e, infine, settimanale, fino a giungere a oggi al suo sessantesimo anniversario e con oltre 3000 numeri usciti, ricchi di storie tra le più famose, con autori da Carl Barks a Romano Scarpa, da Floyd Gottfredson a Giovan Battista Carpi e così via.

ISSN 1120-611X | Italiano
TRUE PDF | 164 pagine | 38,9 MB
CBR 215 dpi | 164 pagine | 44,5 MB

Topolino 3166 - 2 Agosto 2016

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Topolino 3166 - 2 Agosto 2016 | ISSN 1120-611X | CBR 215 dpi | Settimanale | Fumetti | Universo Disney
Topolino apparve in Italia il 30 marzo 1930, quando sul n.13 del settimanale torinese Illustrazione del Popolo, diretto da Lorenzo Gigli, fu pubblicata la prima striscia disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. Due anni dopo si ha il primo libro illustrato italiano con le sue immagini: Sua Altezza Reale il Principe Codarello e, poco più tardi, il 31 dicembre 1932, esce il primo numero di Topolino in formato giornale, edito da Nerbini.
Sulla falsariga del celebre Corriere dei Piccoli, anche Topolino si presentava ai lettori con periodicità settimanale e si apriva con una breve storia in cui le didascalie sono scritte in rima e realizzata da Giove Toppi, che divenne quindi il primo autore Disney italiano. Sul settimanale della Nerbini, comunque, trovano spazio soprattutto le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson. In queste storie vengono anche introdotte delle didascalie in rima, scritte dal primo direttore della rivista, Paolo Lorenzini (detto Collodi Nipote in quanto nipote di Carlo Collodi), e viene anche assegnato il nome definitivo alla spalla di Topolino, ovvero quel Pippo un po' lunatico e un po' svampito che sui libri della Salani veniva ancora chiamato Medoro.
Nerbini non si era assicurato correttamente i diritti di pubblicazione: quando aveva varato la sua rivista, infatti, si era rivolto al Consorzio Cinematografico E.I.A., il distributore dei cortometraggi di Topolino, quando in realtà i diritti per le riviste erano stati dati in mano al giornalista Guglielmo Emanuel dallo stesso Disney. Per cui, per un paio di numeri, la testata passò da Topolino a Topo Lino, per poi riprendere la nota testata con il n.7. Il Topolino Giornale era formato da otto pagine e non conteneva solo storie a fumetti Disney ma anche storie non-Disney che anzi erano di solito la maggioranza delle storie presenti in un numero.
Il numero 137 del Topolino Giornale, dell'11 agosto 1935, segna il passaggio di consegne da Nerbini alla Mondadori. Il fascismo, tuttavia, causò dei problemi al giornale. Dal 1938, il Min.Cul.Pop. (Ministero della Cultura Popolare) impone alla stampa di non editare più i protagonisti del fumetto popolare americano. Il solo Topolino è risparmiato, e così il suo logo e il suo personaggio possono continuare ad esistere nelle edicole italiane, ma in piena seconda guerra mondiale, a partire dal n.476 del 27 gennaio 1942, anche il settimanale è costretto a cedere alle restrizioni. Lo sostituisce Tuffolino, un ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche, disegnato dal grande illustratore Pierlorenzo De Vita. Con la fine del fascismo, le avventure di Topolino poterono di nuovo essere pubblicate.
Alla fine degli anni quaranta, però, i giornali a fumetti che pubblicavano storie a puntate di non più di due tavole ad episodio erano irrimediabilmente in crisi, e così lo stesso Topolino, le cui vendite erano di gran lunga calate rispetto al periodo d'oro. Mondadori, però, non poteva rinunciare alla rivista da edicola per non perdere i ricchi diritti delle pubblicazioni da libreria, così decise un doloroso ma necessario cambio di formato e periodicità. Nel 1949 nasce così il periodico a fumetti Topolino formato libretto, all'inizio con cadenza mensile, quindi quindicinale e, infine, settimanale, fino a giungere a oggi al suo sessantesimo anniversario e con oltre 3000 numeri usciti, ricchi di storie tra le più famose, con autori da Carl Barks a Romano Scarpa, da Floyd Gottfredson a Giovan Battista Carpi e così via.

ISSN 1120-611X | Italiano
TRUE PDF | 164 pagine | 39,6 MB
CBR 215 dpi | 164 pagine | 43,9 MB

Mp Book 13 - Dragon Head 1 - Gennaio 2002

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Mp Book 13 - Dragon Head 1 - Gennaio 2002 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Fumetti | Manga | Seinen | Fantascienza | Horror
Collana edita dalla Magic Press che ospita serie manga di gran successo, tra cui: Dragon Head...

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 43,6 MB | 234 pagine

MP Book 14 - Dragon Head 2 - Maggio 2002

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MP Book 14 - Dragon Head 2 - Maggio 2002 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Fumetti | Manga | Seinen | Fantascienza | Horror
Collana edita dalla Magic Press che ospita serie manga di gran successo, tra cui: Dragon Head...

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 47,9 MB | 234 pagine

Mp Book 17 - Dragon Head 3 - Settembre 2002

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Mp Book 17 - Dragon Head 3 - Settembre 2002 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Fumetti | Manga | Seinen | Fantascienza | Horror
Collana edita dalla Magic Press che ospita serie manga di gran successo, tra cui: Dragon Head...

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 61,6 MB | 251 pagine

Dragon Head 4 - Ottobre 2003

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Dragon Head 4 - Ottobre 2003 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Seinen | Fantascienza | Horror
Dragon Head è un manga di fantascienza apocalittica e post apocalittica ed horror psicologico di genere seinen creato da Minetaro Mochizuki. È stato serializzato a partire dal 1995 sulle pagine della rivista Young Magazine di Kodansha, per concludersi nel 2000. Una prima edizione italiana è stata edita da Magic Press Edizioni dal 10 dicembre 2001. La pubblicazione è stata interrotta dopo il sesto volume, uscito il 12 novembre 2003.
Teru Aoki, Nobuo Takahashi e Ako Seto sono tre normali studenti liceali giapponesi che conducono una vita tutto sommato tranquilla fino a quando, di ritorno da una gita scolastica, rimangono coinvolti in un disastroso incidente ferroviario, e ben presto scoprono con orrore di essere rimasti bloccati all'interno di un tunnel chiuso da entrambe le parti da dei massi franati.
I tre sono quindi costretti a collaborare tra loro per sopravvivere nel nuovo ambiente, ma ben presto la situazione tenderà a precipitare, complice il claustrofobico ambiente che porterà uno dei tre molto vicino alla follia.
Mochizuki predilige uno stile narrativo basato sul mistero, sulle piccole rivelazioni di quello che sta succedendo al di fuori del tunnel e sul taglio «cinematografico» di alcune vignette: non è difficile, infatti, trovare primissimi piani degli occhi dei protagonisti, oppure lunghe sequenze senza dialogo, costellate di particolari abbastanza macabri.
Basti pensare alle prime 6 pagine, completamente nere, tranne che per un onomatopea nella 6, quasi a simulare una sorta di «Fade-in». Tutto ciò è mirato alla creazione di una suspance e di una sensazione di claustrofobia opprimente (interessantissimo notare a questo proposito l'uso di grandi zone nere e di un disegno volutamente «sporcato» da retini che coinvolgono l'intera vignetta) nella quale l'autore riesce con grande maestria, provocando emozioni al livello dei migliori thriller.
Si tratta di un fumetto originale sia per le situazioni che per il tratto capace di provocare sensazioni abbastanza diverse da quelle cui la maggior parte dei manga ci ha abituato.

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 60,9 MB | 238 pagine

Dragon Head 5 - Febbraio 2004

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Dragon Head 5 - Febbraio 2004 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Seinen | Fantascienza | Horror
Dragon Head è un manga di fantascienza apocalittica e post apocalittica ed horror psicologico di genere seinen creato da Minetaro Mochizuki. È stato serializzato a partire dal 1995 sulle pagine della rivista Young Magazine di Kodansha, per concludersi nel 2000. Una prima edizione italiana è stata edita da Magic Press Edizioni dal 10 dicembre 2001. La pubblicazione è stata interrotta dopo il sesto volume, uscito il 12 novembre 2003.
Teru Aoki, Nobuo Takahashi e Ako Seto sono tre normali studenti liceali giapponesi che conducono una vita tutto sommato tranquilla fino a quando, di ritorno da una gita scolastica, rimangono coinvolti in un disastroso incidente ferroviario, e ben presto scoprono con orrore di essere rimasti bloccati all'interno di un tunnel chiuso da entrambe le parti da dei massi franati.
I tre sono quindi costretti a collaborare tra loro per sopravvivere nel nuovo ambiente, ma ben presto la situazione tenderà a precipitare, complice il claustrofobico ambiente che porterà uno dei tre molto vicino alla follia.
Mochizuki predilige uno stile narrativo basato sul mistero, sulle piccole rivelazioni di quello che sta succedendo al di fuori del tunnel e sul taglio «cinematografico» di alcune vignette: non è difficile, infatti, trovare primissimi piani degli occhi dei protagonisti, oppure lunghe sequenze senza dialogo, costellate di particolari abbastanza macabri.
Basti pensare alle prime 6 pagine, completamente nere, tranne che per un onomatopea nella 6, quasi a simulare una sorta di «Fade-in». Tutto ciò è mirato alla creazione di una suspance e di una sensazione di claustrofobia opprimente (interessantissimo notare a questo proposito l'uso di grandi zone nere e di un disegno volutamente «sporcato» da retini che coinvolgono l'intera vignetta) nella quale l'autore riesce con grande maestria, provocando emozioni al livello dei migliori thriller.
Si tratta di un fumetto originale sia per le situazioni che per il tratto capace di provocare sensazioni abbastanza diverse da quelle cui la maggior parte dei manga ci ha abituato.

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 66,6 MB | 251 pagine

Earth Cape Misaki 1 - 7 Novembre 2012

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Earth Cape Misaki 1 - 7 Novembre 2012 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Shonen | Fantasy | Soprannaturale
Earth Cape Misaki è un manga shōnen giapponese creato da Yuji Iwahara e pubblicato in Giappone dalla Kadokawa Shoten sulla rivista Shonen Ace dal 2000 al 2002. In seguito è stato raccolto in tre volumi tankobon.
In Italia la serie è stata pubblicata da Flashbook dal 17 novembre 2012 al 23 marzo 2013.
La storia segue la giovane Makishima Misaki ed il suo ritorno nella casa del nonno dopo la sua morte. È accompagnata da suo padre, Kyoichi, vedovo. Una volta lì, la ragazza scopre che in quanto unica parente di sangue del nonno, è divenuta l'unica proprietaria legittima della casa del nonno. A causa di ciò deve abbandonare la sua scuola ed i suoi amici. Comunque, riesce a farsene di nuovi, anche uno oltre la sua immaginazione!
Mentre cerca di risolvere il mistero che circonda il suo nuovo amico Neo, Misaki deve anche riuscire a proteggere il ragazzo dalle persone che vogliono fargli del male. In più, Misaki deve anche difendere suo padre dal corteggiamento di una sua amica d'infanzia, Aoi.

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 45 MB | 203 pagine
 

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