domenica 3 dicembre 2017

Greatest 55 - 3x3 Occhi 2 [La Statua dell'Umanità II] - Agosto 2004

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Greatest 55 - 3x3 Occhi 2 [La Statua dell'Umanità II] - Agosto 2004 | ISSN 1129-9827 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Shonen | Fumetti | Manga | Seinen | Azione | Soprannaturale
Collana edita dalla Star Comics che ospita serie manga di gran successo, tra cui: Video Girl Ai, Video Girl Len, 3x3 Occhi e molte altre.
3x3 Occhi è un seinen manga di Yuzo Takadaper la Kodansha, mentre in Italia la pubblicazione è stata a cura della Star Comics.
3x3 Occhi narra la storia di Pai, ultima discendente dei Sanzhiyan Hum Kara (l'antico popolo dei triclopi, detentore del segreto dell'eterna giovinezza ed immortalità) e del suo Wu, Yakumo Fuji un normale essere umano reso da lei immortale.
I due sono alla ricerca del modo per diventare (lei) e far ritornare (lui) esseri umani.
La storia si apre in Tibet, dove il morente Professor Fuji (il padre di Yakumo) promette a Pai che suo figlio Yakumo l'aiuterà a diventare un essere umano. Pai arrivata in Giappone riesce fortuitamente a trovare il ragazzo, ma per una serie di eventi quest'ultimo viene ucciso da Takuhi (un demone al sevizio di Pai ma di cui perde il controllo). A Pai resta un solo modo per impedire all'anima di Yakumo di raggiungere l'aldilà: assimilarla e fare di lui il proprio Wu (il suo guardiano immortale). Da quel momento in poi la vita dei due sarà legata a doppio filo, difatti con la morte di Pai morirebbe anche Yakumo e Pai è ricercata da tutti quei demoni che vogliono diventare immortali.
Riuscirà Yakumo con le sue sole forze a proteggerla? 
E soprattutto esiste ancora il modo per diventare umani?

ISSN 1129-9827 | Italiano | CBR 215 dpi | 55,8 MB | 277 pagine

Greatest 56 - 3x3 Occhi 3 [Alla ricerca del Santuario I] - Settembre 2004

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Greatest 56 - 3x3 Occhi 3 [Alla ricerca del Santuario I] - Settembre 2004 | ISSN 1129-9827 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Shonen | Fumetti | Manga | Seinen | Azione | Soprannaturale
Collana edita dalla Star Comics che ospita serie manga di gran successo, tra cui: Video Girl Ai, Video Girl Len, 3x3 Occhi e molte altre.
3x3 Occhi è un seinen manga di Yuzo Takadaper la Kodansha, mentre in Italia la pubblicazione è stata a cura della Star Comics.
3x3 Occhi narra la storia di Pai, ultima discendente dei Sanzhiyan Hum Kara (l'antico popolo dei triclopi, detentore del segreto dell'eterna giovinezza ed immortalità) e del suo Wu, Yakumo Fuji un normale essere umano reso da lei immortale.
I due sono alla ricerca del modo per diventare (lei) e far ritornare (lui) esseri umani.
La storia si apre in Tibet, dove il morente Professor Fuji (il padre di Yakumo) promette a Pai che suo figlio Yakumo l'aiuterà a diventare un essere umano. Pai arrivata in Giappone riesce fortuitamente a trovare il ragazzo, ma per una serie di eventi quest'ultimo viene ucciso da Takuhi (un demone al sevizio di Pai ma di cui perde il controllo). A Pai resta un solo modo per impedire all'anima di Yakumo di raggiungere l'aldilà: assimilarla e fare di lui il proprio Wu (il suo guardiano immortale). Da quel momento in poi la vita dei due sarà legata a doppio filo, difatti con la morte di Pai morirebbe anche Yakumo e Pai è ricercata da tutti quei demoni che vogliono diventare immortali.
Riuscirà Yakumo con le sue sole forze a proteggerla? 
E soprattutto esiste ancora il modo per diventare umani?

ISSN 1129-9827 | Italiano | CBR 215 dpi | 50 MB | 258 pagine

Topolino 3234 - 15 Novembre 2017

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Topolino 3234 - 15 Novembre 2017 | ISSN 1120-611X | CBR 215 dpi | Settimanale | Fumetti | Universo Disney
Topolino apparve in Italia il 30 marzo 1930, quando sul n.13 del settimanale torinese Illustrazione del Popolo, diretto da Lorenzo Gigli, fu pubblicata la prima striscia disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. Due anni dopo si ha il primo libro illustrato italiano con le sue immagini: Sua Altezza Reale il Principe Codarello e, poco più tardi, il 31 dicembre 1932, esce il primo numero di Topolino in formato giornale, edito da Nerbini.
Sulla falsariga del celebre Corriere dei Piccoli, anche Topolino si presentava ai lettori con periodicità settimanale e si apriva con una breve storia in cui le didascalie sono scritte in rima e realizzata da Giove Toppi, che divenne quindi il primo autore Disney italiano. Sul settimanale della Nerbini, comunque, trovano spazio soprattutto le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson. In queste storie vengono anche introdotte delle didascalie in rima, scritte dal primo direttore della rivista, Paolo Lorenzini (detto Collodi Nipote in quanto nipote di Carlo Collodi), e viene anche assegnato il nome definitivo alla spalla di Topolino, ovvero quel Pippo un po' lunatico e un po' svampito che sui libri della Salani veniva ancora chiamato Medoro.
Nerbini non si era assicurato correttamente i diritti di pubblicazione: quando aveva varato la sua rivista, infatti, si era rivolto al Consorzio Cinematografico E.I.A., il distributore dei cortometraggi di Topolino, quando in realtà i diritti per le riviste erano stati dati in mano al giornalista Guglielmo Emanuel dallo stesso Disney. Per cui, per un paio di numeri, la testata passò da Topolino a Topo Lino, per poi riprendere la nota testata con il n.7. Il Topolino Giornale era formato da otto pagine e non conteneva solo storie a fumetti Disney ma anche storie non-Disney che anzi erano di solito la maggioranza delle storie presenti in un numero.
Il numero 137 del Topolino Giornale, dell'11 agosto 1935, segna il passaggio di consegne da Nerbini alla Mondadori. Il fascismo, tuttavia, causò dei problemi al giornale. Dal 1938, il Min.Cul.Pop. (Ministero della Cultura Popolare) impone alla stampa di non editare più i protagonisti del fumetto popolare americano. Il solo Topolino è risparmiato, e così il suo logo e il suo personaggio possono continuare ad esistere nelle edicole italiane, ma in piena seconda guerra mondiale, a partire dal n.476 del 27 gennaio 1942, anche il settimanale è costretto a cedere alle restrizioni. Lo sostituisce Tuffolino, un ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche, disegnato dal grande illustratore Pierlorenzo De Vita. Con la fine del fascismo, le avventure di Topolino poterono di nuovo essere pubblicate.
Alla fine degli anni quaranta, però, i giornali a fumetti che pubblicavano storie a puntate di non più di due tavole ad episodio erano irrimediabilmente in crisi, e così lo stesso Topolino, le cui vendite erano di gran lunga calate rispetto al periodo d'oro. Mondadori, però, non poteva rinunciare alla rivista da edicola per non perdere i ricchi diritti delle pubblicazioni da libreria, così decise un doloroso ma necessario cambio di formato e periodicità. Nel 1949 nasce così il periodico a fumetti Topolino formato libretto, all'inizio con cadenza mensile, quindi quindicinale e, infine, settimanale, fino a giungere a oggi al suo sessantesimo anniversario e con oltre 3000 numeri usciti, ricchi di storie tra le più famose, con autori da Carl Barks a Romano Scarpa, da Floyd Gottfredson a Giovan Battista Carpi e così via.

ISSN 1120-611X | Italiano
TRUE PDF | 164 pagine | 32,3 MB
CBR 215 dpi | 164 pagine | 41,4 MB

Topolino 3236 - 29 Novembre 2017

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Topolino 3236 - 29 Novembre 2017 | ISSN 1120-611X | CBR 215 dpi | Settimanale | Fumetti | Universo Disney
Topolino apparve in Italia il 30 marzo 1930, quando sul n.13 del settimanale torinese Illustrazione del Popolo, diretto da Lorenzo Gigli, fu pubblicata la prima striscia disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. Due anni dopo si ha il primo libro illustrato italiano con le sue immagini: Sua Altezza Reale il Principe Codarello e, poco più tardi, il 31 dicembre 1932, esce il primo numero di Topolino in formato giornale, edito da Nerbini.
Sulla falsariga del celebre Corriere dei Piccoli, anche Topolino si presentava ai lettori con periodicità settimanale e si apriva con una breve storia in cui le didascalie sono scritte in rima e realizzata da Giove Toppi, che divenne quindi il primo autore Disney italiano. Sul settimanale della Nerbini, comunque, trovano spazio soprattutto le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson. In queste storie vengono anche introdotte delle didascalie in rima, scritte dal primo direttore della rivista, Paolo Lorenzini (detto Collodi Nipote in quanto nipote di Carlo Collodi), e viene anche assegnato il nome definitivo alla spalla di Topolino, ovvero quel Pippo un po' lunatico e un po' svampito che sui libri della Salani veniva ancora chiamato Medoro.
Nerbini non si era assicurato correttamente i diritti di pubblicazione: quando aveva varato la sua rivista, infatti, si era rivolto al Consorzio Cinematografico E.I.A., il distributore dei cortometraggi di Topolino, quando in realtà i diritti per le riviste erano stati dati in mano al giornalista Guglielmo Emanuel dallo stesso Disney. Per cui, per un paio di numeri, la testata passò da Topolino a Topo Lino, per poi riprendere la nota testata con il n.7. Il Topolino Giornale era formato da otto pagine e non conteneva solo storie a fumetti Disney ma anche storie non-Disney che anzi erano di solito la maggioranza delle storie presenti in un numero.
Il numero 137 del Topolino Giornale, dell'11 agosto 1935, segna il passaggio di consegne da Nerbini alla Mondadori. Il fascismo, tuttavia, causò dei problemi al giornale. Dal 1938, il Min.Cul.Pop. (Ministero della Cultura Popolare) impone alla stampa di non editare più i protagonisti del fumetto popolare americano. Il solo Topolino è risparmiato, e così il suo logo e il suo personaggio possono continuare ad esistere nelle edicole italiane, ma in piena seconda guerra mondiale, a partire dal n.476 del 27 gennaio 1942, anche il settimanale è costretto a cedere alle restrizioni. Lo sostituisce Tuffolino, un ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche, disegnato dal grande illustratore Pierlorenzo De Vita. Con la fine del fascismo, le avventure di Topolino poterono di nuovo essere pubblicate.
Alla fine degli anni quaranta, però, i giornali a fumetti che pubblicavano storie a puntate di non più di due tavole ad episodio erano irrimediabilmente in crisi, e così lo stesso Topolino, le cui vendite erano di gran lunga calate rispetto al periodo d'oro. Mondadori, però, non poteva rinunciare alla rivista da edicola per non perdere i ricchi diritti delle pubblicazioni da libreria, così decise un doloroso ma necessario cambio di formato e periodicità. Nel 1949 nasce così il periodico a fumetti Topolino formato libretto, all'inizio con cadenza mensile, quindi quindicinale e, infine, settimanale, fino a giungere a oggi al suo sessantesimo anniversario e con oltre 3000 numeri usciti, ricchi di storie tra le più famose, con autori da Carl Barks a Romano Scarpa, da Floyd Gottfredson a Giovan Battista Carpi e così via.

ISSN 1120-611X | Italiano
TRUE PDF | 164 pagine | 33,3 MB
CBR 215 dpi | 164 pagine | 42,9 MB

Topolino 3235 - 22 Novembre 2017

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Topolino 3235 - 22 Novembre 2017 | ISSN 1120-611X | CBR 215 dpi | Settimanale | Fumetti | Universo Disney
Topolino apparve in Italia il 30 marzo 1930, quando sul n.13 del settimanale torinese Illustrazione del Popolo, diretto da Lorenzo Gigli, fu pubblicata la prima striscia disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. Due anni dopo si ha il primo libro illustrato italiano con le sue immagini: Sua Altezza Reale il Principe Codarello e, poco più tardi, il 31 dicembre 1932, esce il primo numero di Topolino in formato giornale, edito da Nerbini.
Sulla falsariga del celebre Corriere dei Piccoli, anche Topolino si presentava ai lettori con periodicità settimanale e si apriva con una breve storia in cui le didascalie sono scritte in rima e realizzata da Giove Toppi, che divenne quindi il primo autore Disney italiano. Sul settimanale della Nerbini, comunque, trovano spazio soprattutto le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson. In queste storie vengono anche introdotte delle didascalie in rima, scritte dal primo direttore della rivista, Paolo Lorenzini (detto Collodi Nipote in quanto nipote di Carlo Collodi), e viene anche assegnato il nome definitivo alla spalla di Topolino, ovvero quel Pippo un po' lunatico e un po' svampito che sui libri della Salani veniva ancora chiamato Medoro.
Nerbini non si era assicurato correttamente i diritti di pubblicazione: quando aveva varato la sua rivista, infatti, si era rivolto al Consorzio Cinematografico E.I.A., il distributore dei cortometraggi di Topolino, quando in realtà i diritti per le riviste erano stati dati in mano al giornalista Guglielmo Emanuel dallo stesso Disney. Per cui, per un paio di numeri, la testata passò da Topolino a Topo Lino, per poi riprendere la nota testata con il n.7. Il Topolino Giornale era formato da otto pagine e non conteneva solo storie a fumetti Disney ma anche storie non-Disney che anzi erano di solito la maggioranza delle storie presenti in un numero.
Il numero 137 del Topolino Giornale, dell'11 agosto 1935, segna il passaggio di consegne da Nerbini alla Mondadori. Il fascismo, tuttavia, causò dei problemi al giornale. Dal 1938, il Min.Cul.Pop. (Ministero della Cultura Popolare) impone alla stampa di non editare più i protagonisti del fumetto popolare americano. Il solo Topolino è risparmiato, e così il suo logo e il suo personaggio possono continuare ad esistere nelle edicole italiane, ma in piena seconda guerra mondiale, a partire dal n.476 del 27 gennaio 1942, anche il settimanale è costretto a cedere alle restrizioni. Lo sostituisce Tuffolino, un ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche, disegnato dal grande illustratore Pierlorenzo De Vita. Con la fine del fascismo, le avventure di Topolino poterono di nuovo essere pubblicate.
Alla fine degli anni quaranta, però, i giornali a fumetti che pubblicavano storie a puntate di non più di due tavole ad episodio erano irrimediabilmente in crisi, e così lo stesso Topolino, le cui vendite erano di gran lunga calate rispetto al periodo d'oro. Mondadori, però, non poteva rinunciare alla rivista da edicola per non perdere i ricchi diritti delle pubblicazioni da libreria, così decise un doloroso ma necessario cambio di formato e periodicità. Nel 1949 nasce così il periodico a fumetti Topolino formato libretto, all'inizio con cadenza mensile, quindi quindicinale e, infine, settimanale, fino a giungere a oggi al suo sessantesimo anniversario e con oltre 3000 numeri usciti, ricchi di storie tra le più famose, con autori da Carl Barks a Romano Scarpa, da Floyd Gottfredson a Giovan Battista Carpi e così via.

ISSN 1120-611X | Italiano
TRUE PDF | 164 pagine | 34 MB
CBR 215 dpi | 164 pagine | 41,9 MB

Akumetsu 1 - 11 Ottobre 2007

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Akumetsu 1 - 11 Ottobre 2007 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Shounen | Azione | Fantasy
Akumetsu è un shounen manga di Yoshiaki Tabatae Yuki Yogo per la Akita Publishing, mentre in Italia la pubblicazione è stata a cura della J-Pop.
Un nuovo eroe mascherato è apparso in Giappone, il suo nome è Akumetsu! Un vendicatore mascherato pronto ad estirpare il male e la corruzione radicata nella società. Il nostro eroe non guarda in faccia nessuno, cinico spietato è disposto a dare «il buon esempio» ad ogni costo. Nelle sue mire finiscono politico corrotti, perversi uomini di potere, bancari senza scrupoli e poliziotti lassisti. Tutti pagheranno con la vita! Nessuno ha scampo se entra nella lista nera di Akumetsu, che è pronto a tutto pur di estirpare il male, anche a farsi esplodere! La morte nel compimento del suo dovere non ferma assolutamente Akumetsu: in fondo qui si parla di estirpare il male!
Questo è solo uno dei misteri che il nostro vendicatore mascherato si porta dietro; che legame c'è tra lui ed il liceale Sho Azama? Come può essere in più posti nello stesso momento? Shiina Nagasawa ha veramente scoperto chi è Akumetsu? Riuscirà la polizia a fermare il giustiziere?
Il manga presenta situazioni action ad alto contenuto spettacolare, Akumetsu risolverà i «casi» nelle maniere più impensate e devastanti. Ogni numero non da respiro e i momenti per rilassarsi si contano su poche pagine.
Il tratto di Yogo è preciso e riesce a far apprezzare anche le situazioni più frenetiche.
Uno shonen atipico e politicamente scorretto, consigliato a chi cerca qualcosa di nuovo con alcuni interessanti spunti di riflessione sul marcio della società moderna.

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 32,6 MB | 181 pagine
 

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