venerdì 31 agosto 2018

Topolino 310 - 5 Novembre 1961

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Topolino 310 - 5 Novembre 1961 | ISSN 1120-611X | CBR 215 dpi | Settimanale | Fumetti | Universo Disney
Numero volumi : IN CORSO
Topolino apparve in Italia il 30 marzo 1930, quando sul n.13 del settimanale torinese Illustrazione del Popolo, diretto da Lorenzo Gigli, fu pubblicata la prima striscia disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. Due anni dopo si ha il primo libro illustrato italiano con le sue immagini: Sua Altezza Reale il Principe Codarello e, poco più tardi, il 31 dicembre 1932, esce il primo numero di Topolino in formato giornale, edito da Nerbini.
Sulla falsariga del celebre Corriere dei Piccoli, anche Topolino si presentava ai lettori con periodicità settimanale e si apriva con una breve storia in cui le didascalie sono scritte in rima e realizzata da Giove Toppi, che divenne quindi il primo autore Disney italiano. Sul settimanale della Nerbini, comunque, trovano spazio soprattutto le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson. In queste storie vengono anche introdotte delle didascalie in rima, scritte dal primo direttore della rivista, Paolo Lorenzini (detto Collodi Nipote in quanto nipote di Carlo Collodi), e viene anche assegnato il nome definitivo alla spalla di Topolino, ovvero quel Pippo un po' lunatico e un po' svampito che sui libri della Salani veniva ancora chiamato Medoro.
Nerbini non si era assicurato correttamente i diritti di pubblicazione: quando aveva varato la sua rivista, infatti, si era rivolto al Consorzio Cinematografico E.I.A., il distributore dei cortometraggi di Topolino, quando in realtà i diritti per le riviste erano stati dati in mano al giornalista Guglielmo Emanuel dallo stesso Disney. Per cui, per un paio di numeri, la testata passò da Topolino a Topo Lino, per poi riprendere la nota testata con il n.7. Il Topolino Giornale era formato da otto pagine e non conteneva solo storie a fumetti Disney ma anche storie non-Disney che anzi erano di solito la maggioranza delle storie presenti in un numero.
Il numero 137 del Topolino Giornale, dell'11 agosto 1935, segna il passaggio di consegne da Nerbini alla Mondadori. Il fascismo, tuttavia, causò dei problemi al giornale. Dal 1938, il Min.Cul.Pop. (Ministero della Cultura Popolare) impone alla stampa di non editare più i protagonisti del fumetto popolare americano. Il solo Topolino è risparmiato, e così il suo logo e il suo personaggio possono continuare ad esistere nelle edicole italiane, ma in piena seconda guerra mondiale, a partire dal n.476 del 27 gennaio 1942, anche il settimanale è costretto a cedere alle restrizioni. Lo sostituisce Tuffolino, un ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche, disegnato dal grande illustratore Pierlorenzo De Vita. Con la fine del fascismo, le avventure di Topolino poterono di nuovo essere pubblicate.
Alla fine degli anni quaranta, però, i giornali a fumetti che pubblicavano storie a puntate di non più di due tavole ad episodio erano irrimediabilmente in crisi, e così lo stesso Topolino, le cui vendite erano di gran lunga calate rispetto al periodo d'oro. Mondadori, però, non poteva rinunciare alla rivista da edicola per non perdere i ricchi diritti delle pubblicazioni da libreria, così decise un doloroso ma necessario cambio di formato e periodicità. Nel 1949 nasce così il periodico a fumetti Topolino formato libretto, all'inizio con cadenza mensile, quindi quindicinale e, infine, settimanale, fino a giungere a oggi al suo sessantesimo anniversario e con oltre 3000 numeri usciti, ricchi di storie tra le più famose, con autori da Carl Barks a Romano Scarpa, da Floyd Gottfredson a Giovan Battista Carpi e così via.

ISSN 1120-611X | Italiano | CBR 215 dpi | 26,5 MB | 134 pagine

Topolino 313 - 26 Novembre 1961

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Topolino 313 - 26 Novembre 1961 | ISSN 1120-611X | CBR 215 dpi | Settimanale | Fumetti | Universo Disney
Numero volumi : IN CORSO
Topolino apparve in Italia il 30 marzo 1930, quando sul n.13 del settimanale torinese Illustrazione del Popolo, diretto da Lorenzo Gigli, fu pubblicata la prima striscia disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. Due anni dopo si ha il primo libro illustrato italiano con le sue immagini: Sua Altezza Reale il Principe Codarello e, poco più tardi, il 31 dicembre 1932, esce il primo numero di Topolino in formato giornale, edito da Nerbini.
Sulla falsariga del celebre Corriere dei Piccoli, anche Topolino si presentava ai lettori con periodicità settimanale e si apriva con una breve storia in cui le didascalie sono scritte in rima e realizzata da Giove Toppi, che divenne quindi il primo autore Disney italiano. Sul settimanale della Nerbini, comunque, trovano spazio soprattutto le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson. In queste storie vengono anche introdotte delle didascalie in rima, scritte dal primo direttore della rivista, Paolo Lorenzini (detto Collodi Nipote in quanto nipote di Carlo Collodi), e viene anche assegnato il nome definitivo alla spalla di Topolino, ovvero quel Pippo un po' lunatico e un po' svampito che sui libri della Salani veniva ancora chiamato Medoro.
Nerbini non si era assicurato correttamente i diritti di pubblicazione: quando aveva varato la sua rivista, infatti, si era rivolto al Consorzio Cinematografico E.I.A., il distributore dei cortometraggi di Topolino, quando in realtà i diritti per le riviste erano stati dati in mano al giornalista Guglielmo Emanuel dallo stesso Disney. Per cui, per un paio di numeri, la testata passò da Topolino a Topo Lino, per poi riprendere la nota testata con il n.7. Il Topolino Giornale era formato da otto pagine e non conteneva solo storie a fumetti Disney ma anche storie non-Disney che anzi erano di solito la maggioranza delle storie presenti in un numero.
Il numero 137 del Topolino Giornale, dell'11 agosto 1935, segna il passaggio di consegne da Nerbini alla Mondadori. Il fascismo, tuttavia, causò dei problemi al giornale. Dal 1938, il Min.Cul.Pop. (Ministero della Cultura Popolare) impone alla stampa di non editare più i protagonisti del fumetto popolare americano. Il solo Topolino è risparmiato, e così il suo logo e il suo personaggio possono continuare ad esistere nelle edicole italiane, ma in piena seconda guerra mondiale, a partire dal n.476 del 27 gennaio 1942, anche il settimanale è costretto a cedere alle restrizioni. Lo sostituisce Tuffolino, un ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche, disegnato dal grande illustratore Pierlorenzo De Vita. Con la fine del fascismo, le avventure di Topolino poterono di nuovo essere pubblicate.
Alla fine degli anni quaranta, però, i giornali a fumetti che pubblicavano storie a puntate di non più di due tavole ad episodio erano irrimediabilmente in crisi, e così lo stesso Topolino, le cui vendite erano di gran lunga calate rispetto al periodo d'oro. Mondadori, però, non poteva rinunciare alla rivista da edicola per non perdere i ricchi diritti delle pubblicazioni da libreria, così decise un doloroso ma necessario cambio di formato e periodicità. Nel 1949 nasce così il periodico a fumetti Topolino formato libretto, all'inizio con cadenza mensile, quindi quindicinale e, infine, settimanale, fino a giungere a oggi al suo sessantesimo anniversario e con oltre 3000 numeri usciti, ricchi di storie tra le più famose, con autori da Carl Barks a Romano Scarpa, da Floyd Gottfredson a Giovan Battista Carpi e così via.

ISSN 1120-611X | Italiano | CBR 215 dpi | 23 MB | 134 pagine

Topolino 311 - 12 Novembre 1961

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Topolino 311 - 12 Novembre 1961 | ISSN 1120-611X | CBR 215 dpi | Settimanale | Fumetti | Universo Disney
Numero volumi : IN CORSO
Topolino apparve in Italia il 30 marzo 1930, quando sul n.13 del settimanale torinese Illustrazione del Popolo, diretto da Lorenzo Gigli, fu pubblicata la prima striscia disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. Due anni dopo si ha il primo libro illustrato italiano con le sue immagini: Sua Altezza Reale il Principe Codarello e, poco più tardi, il 31 dicembre 1932, esce il primo numero di Topolino in formato giornale, edito da Nerbini.
Sulla falsariga del celebre Corriere dei Piccoli, anche Topolino si presentava ai lettori con periodicità settimanale e si apriva con una breve storia in cui le didascalie sono scritte in rima e realizzata da Giove Toppi, che divenne quindi il primo autore Disney italiano. Sul settimanale della Nerbini, comunque, trovano spazio soprattutto le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson. In queste storie vengono anche introdotte delle didascalie in rima, scritte dal primo direttore della rivista, Paolo Lorenzini (detto Collodi Nipote in quanto nipote di Carlo Collodi), e viene anche assegnato il nome definitivo alla spalla di Topolino, ovvero quel Pippo un po' lunatico e un po' svampito che sui libri della Salani veniva ancora chiamato Medoro.
Nerbini non si era assicurato correttamente i diritti di pubblicazione: quando aveva varato la sua rivista, infatti, si era rivolto al Consorzio Cinematografico E.I.A., il distributore dei cortometraggi di Topolino, quando in realtà i diritti per le riviste erano stati dati in mano al giornalista Guglielmo Emanuel dallo stesso Disney. Per cui, per un paio di numeri, la testata passò da Topolino a Topo Lino, per poi riprendere la nota testata con il n.7. Il Topolino Giornale era formato da otto pagine e non conteneva solo storie a fumetti Disney ma anche storie non-Disney che anzi erano di solito la maggioranza delle storie presenti in un numero.
Il numero 137 del Topolino Giornale, dell'11 agosto 1935, segna il passaggio di consegne da Nerbini alla Mondadori. Il fascismo, tuttavia, causò dei problemi al giornale. Dal 1938, il Min.Cul.Pop. (Ministero della Cultura Popolare) impone alla stampa di non editare più i protagonisti del fumetto popolare americano. Il solo Topolino è risparmiato, e così il suo logo e il suo personaggio possono continuare ad esistere nelle edicole italiane, ma in piena seconda guerra mondiale, a partire dal n.476 del 27 gennaio 1942, anche il settimanale è costretto a cedere alle restrizioni. Lo sostituisce Tuffolino, un ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche, disegnato dal grande illustratore Pierlorenzo De Vita. Con la fine del fascismo, le avventure di Topolino poterono di nuovo essere pubblicate.
Alla fine degli anni quaranta, però, i giornali a fumetti che pubblicavano storie a puntate di non più di due tavole ad episodio erano irrimediabilmente in crisi, e così lo stesso Topolino, le cui vendite erano di gran lunga calate rispetto al periodo d'oro. Mondadori, però, non poteva rinunciare alla rivista da edicola per non perdere i ricchi diritti delle pubblicazioni da libreria, così decise un doloroso ma necessario cambio di formato e periodicità. Nel 1949 nasce così il periodico a fumetti Topolino formato libretto, all'inizio con cadenza mensile, quindi quindicinale e, infine, settimanale, fino a giungere a oggi al suo sessantesimo anniversario e con oltre 3000 numeri usciti, ricchi di storie tra le più famose, con autori da Carl Barks a Romano Scarpa, da Floyd Gottfredson a Giovan Battista Carpi e così via.

ISSN 1120-611X | Italiano | CBR 215 dpi | 24,5 MB | 132 pagine

Topolino 312 - 19 Novembre 1961

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Topolino 312 - 19 Novembre 1961 | ISSN 1120-611X | CBR 215 dpi | Settimanale | Fumetti | Universo Disney
Numero volumi : IN CORSO
Topolino apparve in Italia il 30 marzo 1930, quando sul n.13 del settimanale torinese Illustrazione del Popolo, diretto da Lorenzo Gigli, fu pubblicata la prima striscia disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. Due anni dopo si ha il primo libro illustrato italiano con le sue immagini: Sua Altezza Reale il Principe Codarello e, poco più tardi, il 31 dicembre 1932, esce il primo numero di Topolino in formato giornale, edito da Nerbini.
Sulla falsariga del celebre Corriere dei Piccoli, anche Topolino si presentava ai lettori con periodicità settimanale e si apriva con una breve storia in cui le didascalie sono scritte in rima e realizzata da Giove Toppi, che divenne quindi il primo autore Disney italiano. Sul settimanale della Nerbini, comunque, trovano spazio soprattutto le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson. In queste storie vengono anche introdotte delle didascalie in rima, scritte dal primo direttore della rivista, Paolo Lorenzini (detto Collodi Nipote in quanto nipote di Carlo Collodi), e viene anche assegnato il nome definitivo alla spalla di Topolino, ovvero quel Pippo un po' lunatico e un po' svampito che sui libri della Salani veniva ancora chiamato Medoro.
Nerbini non si era assicurato correttamente i diritti di pubblicazione: quando aveva varato la sua rivista, infatti, si era rivolto al Consorzio Cinematografico E.I.A., il distributore dei cortometraggi di Topolino, quando in realtà i diritti per le riviste erano stati dati in mano al giornalista Guglielmo Emanuel dallo stesso Disney. Per cui, per un paio di numeri, la testata passò da Topolino a Topo Lino, per poi riprendere la nota testata con il n.7. Il Topolino Giornale era formato da otto pagine e non conteneva solo storie a fumetti Disney ma anche storie non-Disney che anzi erano di solito la maggioranza delle storie presenti in un numero.
Il numero 137 del Topolino Giornale, dell'11 agosto 1935, segna il passaggio di consegne da Nerbini alla Mondadori. Il fascismo, tuttavia, causò dei problemi al giornale. Dal 1938, il Min.Cul.Pop. (Ministero della Cultura Popolare) impone alla stampa di non editare più i protagonisti del fumetto popolare americano. Il solo Topolino è risparmiato, e così il suo logo e il suo personaggio possono continuare ad esistere nelle edicole italiane, ma in piena seconda guerra mondiale, a partire dal n.476 del 27 gennaio 1942, anche il settimanale è costretto a cedere alle restrizioni. Lo sostituisce Tuffolino, un ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche, disegnato dal grande illustratore Pierlorenzo De Vita. Con la fine del fascismo, le avventure di Topolino poterono di nuovo essere pubblicate.
Alla fine degli anni quaranta, però, i giornali a fumetti che pubblicavano storie a puntate di non più di due tavole ad episodio erano irrimediabilmente in crisi, e così lo stesso Topolino, le cui vendite erano di gran lunga calate rispetto al periodo d'oro. Mondadori, però, non poteva rinunciare alla rivista da edicola per non perdere i ricchi diritti delle pubblicazioni da libreria, così decise un doloroso ma necessario cambio di formato e periodicità. Nel 1949 nasce così il periodico a fumetti Topolino formato libretto, all'inizio con cadenza mensile, quindi quindicinale e, infine, settimanale, fino a giungere a oggi al suo sessantesimo anniversario e con oltre 3000 numeri usciti, ricchi di storie tra le più famose, con autori da Carl Barks a Romano Scarpa, da Floyd Gottfredson a Giovan Battista Carpi e così via.

ISSN 1120-611X | Italiano | CBR 215 dpi | 26,1 MB | 134 pagine

mercoledì 11 luglio 2018

Mitico 180 - Genkaku Picasso 2 - Giugno 2011

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Mitico 180 - Genkaku Picasso 2 - Giugno 2011 | ISSN 1129-9851 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Manga | Shounen | Avventura | Scolastico | Soprannaturale
Collana edita dalla Star Comics che ospita serie manga di gran successo, tra cui: Lupin III, Dottor Slup & Arale, Orange Road e molte altre. 

Genkaku Picasso è un shounen manga scritto da Usamaru Furuya per la Shueisha, mentre in Italia la pubblicazione è stata a cura della Star Comics.
Hikari «Picasso» Hamura è uno studente di liceo che ama moltissimo disegnare. Chiaki Yamamoto è una sua compagna di classe che apprezza molto il suo talento ed è convinta che che in futuro diventerà famoso.
Purtroppo, un giorno i due sono vittima di un gravissimo incidente, nel quale Chiaki perde la vita, mentre il ragazzo rimane miracolosamente illeso.
Qualche tempo dopo, la ragazza gli appare sotto forma di piccolo angelo e gli svela che i suoi disegni sono l'espressione dello stato d'animo interiore delle persone e che «entrando» in essi sarà in grado di aiutarli.
Inizia così un viaggio nello strano mondo dell'arte legata all'inconscio, frutto dell'abile tratto e dalla mente creativa di Usamaru Furuya, autore e artista molto amato in Giappone per le sue storie originali ed il suo stile ricco di dettagli, che rende ogni tavola simile ad una vera e propria illustrazione.

ISSN 1129-9851 | Italiano | CBR 215 dpi | 89,4 MB | 304 pagine

Mitico 182 - Genkaku Picasso 3 - Agosto 2011

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Mitico 182 - Genkaku Picasso 3 - Agosto 2011 | ISSN 1129-9851 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Manga | Shounen | Avventura | Scolastico | Soprannaturale
Collana edita dalla Star Comics che ospita serie manga di gran successo, tra cui: Lupin III, Dottor Slup & Arale, Orange Road e molte altre. 

Genkaku Picasso è un shounen manga scritto da Usamaru Furuya per la Shueisha, mentre in Italia la pubblicazione è stata a cura della Star Comics.
Hikari «Picasso» Hamura è uno studente di liceo che ama moltissimo disegnare. Chiaki Yamamoto è una sua compagna di classe che apprezza molto il suo talento ed è convinta che che in futuro diventerà famoso.
Purtroppo, un giorno i due sono vittima di un gravissimo incidente, nel quale Chiaki perde la vita, mentre il ragazzo rimane miracolosamente illeso.
Qualche tempo dopo, la ragazza gli appare sotto forma di piccolo angelo e gli svela che i suoi disegni sono l'espressione dello stato d'animo interiore delle persone e che «entrando» in essi sarà in grado di aiutarli.
Inizia così un viaggio nello strano mondo dell'arte legata all'inconscio, frutto dell'abile tratto e dalla mente creativa di Usamaru Furuya, autore e artista molto amato in Giappone per le sue storie originali ed il suo stile ricco di dettagli, che rende ogni tavola simile ad una vera e propria illustrazione.

ISSN 1129-9851 | Italiano | CBR 215 dpi | 105 MB | 337 pagine

Mitico 178 - Genkaku Picasso 1 - Aprile 2011

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Mitico 178 - Genkaku Picasso 1 - Aprile 2011 | ISSN 1129-9851 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Manga | Shounen | Avventura | Scolastico | Soprannaturale
Collana edita dalla Star Comics che ospita serie manga di gran successo, tra cui: Lupin III, Dottor Slup & Arale, Orange Road e molte altre. 

Genkaku Picasso è un shounen manga scritto da Usamaru Furuya per la Shueisha, mentre in Italia la pubblicazione è stata a cura della Star Comics.
Hikari «Picasso» Hamura è uno studente di liceo che ama moltissimo disegnare. Chiaki Yamamoto è una sua compagna di classe che apprezza molto il suo talento ed è convinta che che in futuro diventerà famoso.
Purtroppo, un giorno i due sono vittima di un gravissimo incidente, nel quale Chiaki perde la vita, mentre il ragazzo rimane miracolosamente illeso.
Qualche tempo dopo, la ragazza gli appare sotto forma di piccolo angelo e gli svela che i suoi disegni sono l'espressione dello stato d'animo interiore delle persone e che «entrando» in essi sarà in grado di aiutarli.
Inizia così un viaggio nello strano mondo dell'arte legata all'inconscio, frutto dell'abile tratto e dalla mente creativa di Usamaru Furuya, autore e artista molto amato in Giappone per le sue storie originali ed il suo stile ricco di dettagli, che rende ogni tavola simile ad una vera e propria illustrazione.

ISSN 1129-9851 | Italiano | CBR 215 dpi | 81 MB | 268 pagine

mercoledì 27 giugno 2018

20th Century Boys 19 - 13 Aprile 2006

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20th Century Boys 19 - 13 Aprile 2006 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Seinen | Drammatico | Fantascienza
Numero volumi : 22
20th Century Boys è un seinen manga di Naoki Urasawa per la Shogakukan, mentre in Italia la pubblicazione è stata a cura della Planet Manga.
Nel 1968 un gruppo di bambini come gli altri, mentre a poco a poco scopriva la vita, giocava a costruirsi una base segreta ed a salvare il mondo.
Nel 1997 Kenji, quello che tra quei bambini sembrava il più energico, sognatore e determinato, a 35 anni si ritrova disilluso e rassegnato a gestire con la madre un piccolo emporio e ad accudire la figlia che sua sorella, ora scomparsa, ha avuto con un uomo sconosciuto.
Proprio lui però, alla strana morte di uno dei suoi amici di infanzia ed alla scomparsa di un famoso scienziato suo cliente, si ritrova ad indagare sull’attività di una strana setta che, guidata da un fantomatico «amico», sta usando come simbolo di riconoscimento proprio quel simbolo che i ragazzi usavano da piccoli. Ma il peggio, e Kenji non lo sa, deve ancora venire.
Agli inizi del 21esimo secolo un gruppo di persone viene acclamata dall’ONU come «coloro che hanno salvato il mondo». In un tempo indeterminato qualcosa di mostruoso ritorna per sconvolgere ancora la vita dei giapponesi.
Questa è la storia di un gruppo di ragazzi che ha salvato il mondo!

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 55,5 MB | 209 pagine

20th Century Boys 21 - 15 Febbraio 2007

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20th Century Boys 21 - 15 Febbraio 2007 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Seinen | Drammatico | Fantascienza
Numero volumi : 22
20th Century Boys è un seinen manga di Naoki Urasawa per la Shogakukan, mentre in Italia la pubblicazione è stata a cura della Planet Manga.
Nel 1968 un gruppo di bambini come gli altri, mentre a poco a poco scopriva la vita, giocava a costruirsi una base segreta ed a salvare il mondo.
Nel 1997 Kenji, quello che tra quei bambini sembrava il più energico, sognatore e determinato, a 35 anni si ritrova disilluso e rassegnato a gestire con la madre un piccolo emporio e ad accudire la figlia che sua sorella, ora scomparsa, ha avuto con un uomo sconosciuto.
Proprio lui però, alla strana morte di uno dei suoi amici di infanzia ed alla scomparsa di un famoso scienziato suo cliente, si ritrova ad indagare sull’attività di una strana setta che, guidata da un fantomatico «amico», sta usando come simbolo di riconoscimento proprio quel simbolo che i ragazzi usavano da piccoli. Ma il peggio, e Kenji non lo sa, deve ancora venire.
Agli inizi del 21esimo secolo un gruppo di persone viene acclamata dall’ONU come «coloro che hanno salvato il mondo». In un tempo indeterminato qualcosa di mostruoso ritorna per sconvolgere ancora la vita dei giapponesi.
Questa è la storia di un gruppo di ragazzi che ha salvato il mondo!

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 51,5 MB | 214 pagine

20th Century Boys 20 - 21 Dicembre 2006

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20th Century Boys 20 - 21 Dicembre 2006 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Seinen | Drammatico | Fantascienza
Numero volumi : 22
20th Century Boys è un seinen manga di Naoki Urasawa per la Shogakukan, mentre in Italia la pubblicazione è stata a cura della Planet Manga.
Nel 1968 un gruppo di bambini come gli altri, mentre a poco a poco scopriva la vita, giocava a costruirsi una base segreta ed a salvare il mondo.
Nel 1997 Kenji, quello che tra quei bambini sembrava il più energico, sognatore e determinato, a 35 anni si ritrova disilluso e rassegnato a gestire con la madre un piccolo emporio e ad accudire la figlia che sua sorella, ora scomparsa, ha avuto con un uomo sconosciuto.
Proprio lui però, alla strana morte di uno dei suoi amici di infanzia ed alla scomparsa di un famoso scienziato suo cliente, si ritrova ad indagare sull’attività di una strana setta che, guidata da un fantomatico «amico», sta usando come simbolo di riconoscimento proprio quel simbolo che i ragazzi usavano da piccoli. Ma il peggio, e Kenji non lo sa, deve ancora venire.
Agli inizi del 21esimo secolo un gruppo di persone viene acclamata dall’ONU come «coloro che hanno salvato il mondo». In un tempo indeterminato qualcosa di mostruoso ritorna per sconvolgere ancora la vita dei giapponesi.
Questa è la storia di un gruppo di ragazzi che ha salvato il mondo!

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 42,8 MB | 203 pagine

martedì 26 giugno 2018

Almanacco Topolino 66 - Giugno 1962

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Almanacco Topolino 66 - Giugno 1962 | ISSN 1123-878X | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Universo Disney
L'Almanacco Topolino iniziò ad essere pubblicato nel 1957 come continuazione degli Albi d'Oro, una rivista che proponeva, alternativamente, storie tratte dall'universo Disney e storie non-Disney.
Nei primi anni trenta, con il nome di Albi d'Oro, la testata Almanacco Topolino venne utilizzata per pubblicare albi speciali, stagionali o annuali come nella moda statunitense. Dall'ottobre del 1956 la testata ha affiancato e poi sostituito la serie degli Albi d'Oro, divenuto semplicemente una piccola dicitura in un quadratino in alto a sinistra.
Sull'Almanacco Topolino venivano preferibilmente pubblicati fumetti stranieri, principalmente a causa del suo formato più ampio che consentiva di pubblicare le storie tipicamente a quattro strisce dell'estero senza rimontarle o ridurle in dimensioni. Alcuni anni più tardi, nel gennaio del 1970, venne adottata una nuova numerazione, partendo dal 157, ovvero contando i numeri usciti dal gennaio 1957 in poi, che diventa così il primo numero ufficiale della serie. Fino al dicembre 1981, la rivista aveva la caratteristica di essere stampata alternando due pagine a colori e due in bianco e nero: dal mese seguente divenne invece interamente a colori.
Dal gennaio 1985 la rivista ha assunto un formato ridotto e ha cambiato il suo nome in Mega Almanacco e successivamente in Mega 2000 e in Mega 3000 (dal 2000). Nel corso degli anni novanta ha iniziato a presentare al pubblico anche storie danesi e brasiliane, oltre a quelle statunitensi e olandesi.
L'Almanacco Topolino è stato ripreso nel corso dell'aprile 1999 come trimestrale: presentava le ristampe delle più illustri storie mai pubblicate sulla prima serie. Si è conclusa con il numero 13 del marzo 2002.
Buona parte delle storie classiche apparse sulla prima serie della rivista sono ristampate sulla testata Le Imperdibili, che si avvale delle copertine di Marco Rota. Anche questa serie ha chiuso i battenti, con il numero 33 del settembre 2007.
La rivista ha avuto questi titoli:
- Albi d'Oro: inizia come settimanale, presentando anche storie non-Disney, quindi diventa mensile con storie solo Disney fino al dicembre 1956;
- Almanacco Topolino: dal gennaio 1957 fino al dicembre 1984;
- Mega Almanacco: partito con il numero 337, nel gennaio 1985;
- Mega 2000: partito dal numero 424, nell'aprile del 1992;
- Mega 3000: partito dal numero 521, nel maggio 2000;
- Mega: partito con il numero 596 ad agosto 2006, e terminato con il numero 613 a gennaio 2008.
Tutte queste serie sono da considerarsi un'unica collana in virtù della numerazione continua.

ISSN 1123-878X | Italiano | CBR 215 dpi | 56 MB | 132 pagine

Echo/Zeon 3 - 19 Gennaio 2013

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Echo/Zeon 3 - 19 Gennaio 2013 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Seinen | Scolastico | Commedia
Numero volumi : 3
Echo/Zeon è un manga seinen giapponese creato da Koshi Rikudou e pubblicato in Giappone dalla Kadokawa.
In Italia la serie è stata pubblicata da Panini.
Takao è un imponente karateka.
Kanze, dallo sguardo trasognato, è un’avvenente studentessa.
Yukari è una ragazza che nutre una grande passione per i contanti.
Stanno sempre insieme, benché Yukari manipoli gli altri due usandoli per guadagnare soldi!
Abbiamo poi la prosperosa professoressa Minami, che adesca i tre amici nella sua villa al mare per «un corso di recupero»!
Una vita scolastica indubbiamente avventurosa, ma dietro a tanto divertimento si celano segreti importanti e, forse, pericolosi.
È il 1999, un anno che i nostri protagonisti non dimenticheranno facilmente!

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 48,3 MB | 209 pagine
 

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