venerdì 17 novembre 2017

Celestial Clothes 1 - 15 Dicembre 2012

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Celestial Clothes 1 - 15 Dicembre 2012 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Shounen | Azione | Fantasy
Celestial Clothes è un shounen manga di Etorouji Shiono per la Kodansha, mentre in Italia la pubblicazione è stata a cura della GP Manga.
Dopo la morte della madre, Miwatari Yuu torna da Tokyo per vivere coi parenti che vivono nella sua città natale, Ousuku. Yuu è l'ultimo di una linea di sacerdoti shintoisti che si estende generazioni indietro. Dopo il suo arrivo si imbatte in una strana ragazza che sembra essere alla ricerca per l'aurora boreale. Yuu ricorda di aver visto l'aurora da bambino, anche se nessuno gli credette, e sua madre gli spiegò che si trattava dell'armatura delle valchirie che si stagliava nel cielo.
Il destino di Yuu si intreccia con questa ragazza misteriosa e l'aurora, e non potrà evitare di partecipare ad una battaglia che coinvolge sia gli dei che gli esseri umani.

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 65,2 MB | 222 pagine

giovedì 16 novembre 2017

Celestial Clothes 3 - 13 Aprile 2013

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Celestial Clothes 3 - 13 Aprile 2013 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Shounen | Azione | Fantasy
Celestial Clothes è un shounen manga di Etorouji Shiono per la Kodansha, mentre in Italia la pubblicazione è stata a cura della GP Manga.
Dopo la morte della madre, Miwatari Yuu torna da Tokyo per vivere coi parenti che vivono nella sua città natale, Ousuku. Yuu è l'ultimo di una linea di sacerdoti shintoisti che si estende generazioni indietro. Dopo il suo arrivo si imbatte in una strana ragazza che sembra essere alla ricerca per l'aurora boreale. Yuu ricorda di aver visto l'aurora da bambino, anche se nessuno gli credette, e sua madre gli spiegò che si trattava dell'armatura delle valchirie che si stagliava nel cielo.
Il destino di Yuu si intreccia con questa ragazza misteriosa e l'aurora, e non potrà evitare di partecipare ad una battaglia che coinvolge sia gli dei che gli esseri umani.

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 46,5 MB | 231 pagine

Birth 2 - Aprile 2006

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Birth 2 - Aprile 2006 | CBR 215 dpi | Mensile | Manga | Shounen | Avventura | Fantasy | Horror
Birth è uno shounen manga scritto da Masakazu Yamaguchi per la Gentosha Comics, mentre in Italia la pubblicazione è stata a cura della D/Visual.
Lo stesso giorno in cui fa un agghiacciante sogno su sua sorella ed incontra un ragazzo fortissimo che si dichiara sua guardia del corpo, Mao torna a casa da scuola ed incontra suo padre, scomparso anni prima senza lasciare nessun messaggio.
Il ritorno del padre è lagato a «La Mano di Kannon» un artefatto incontrollabile. Il ragazzo dovrà riuscire a sopravviverle, resistendo al suo influsso e cavandosela contemporaneamente sia contro chi lo vuole controllare che contro chi lo vuole distruggere. Tuttavia egli sembra avere delle doti fuori dal comune, ed il potere di Kannon su di lui potrebbe avere effetti particolari.
Birth è un horror d'azione, un manga dall'atmosfera molto cupa con esseri mostruosi che si contrappongono a personaggi accattivanti e dal magnetismo particolare. Il protagonista viene travolto dalla vicenda, completamente incapace di controllarla o di controllarsi, dovendo reagire alle due fazioni che vogliono l'artefatto che lo ha trasformato. Forse la natura della «Mano» sarà alla base della vicenda, guidando la narrazione tra le sue possibili strade.
Sebbene il tratto, che per certi aspetti ha un taglio molto anni '80, sia certamente maschile, la costruzione delle tavole è irregolare, dando più risalto alle immagini che alla narrazione, caratteristica più tipica dei fumetti per ragazze. Il disegno tende a diventare molto scuro nei momenti di lotta e drammatici, alimentando la sensazione di negatività che circonda la storia, senza lesinare nei particolari splatter.
L'autore è conosciuto in italia per un altro manga apparso tanti anni prima, l'erotico My My My, l'esperienza hentai dell'autore si riflette in questo manga sia per lo stile grafico decisamente inconsueto (sia per un action che per un horror) sia per la naturalezza con cui adopera il corpo in diverse scene, una naturalezza che ricorda il maestro Nagai sebbene lo stile molto diverso.
Alcune scene nella loro apparente freddezza e appunto «naturalezza» appaiono allo stesso tempo irreali ma anche così realistiche da suscitare qualche brivido.

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 44,8 MB | 206 pagine

Birth 3 - Novembre 2006

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Birth 3 - Novembre 2006 | CBR 215 dpi | Mensile | Manga | Shounen | Avventura | Fantasy | Horror
Birth è uno shounen manga scritto da Masakazu Yamaguchi per la Gentosha Comics, mentre in Italia la pubblicazione è stata a cura della D/Visual.
Lo stesso giorno in cui fa un agghiacciante sogno su sua sorella ed incontra un ragazzo fortissimo che si dichiara sua guardia del corpo, Mao torna a casa da scuola ed incontra suo padre, scomparso anni prima senza lasciare nessun messaggio.
Il ritorno del padre è lagato a «La Mano di Kannon» un artefatto incontrollabile. Il ragazzo dovrà riuscire a sopravviverle, resistendo al suo influsso e cavandosela contemporaneamente sia contro chi lo vuole controllare che contro chi lo vuole distruggere. Tuttavia egli sembra avere delle doti fuori dal comune, ed il potere di Kannon su di lui potrebbe avere effetti particolari.
Birth è un horror d'azione, un manga dall'atmosfera molto cupa con esseri mostruosi che si contrappongono a personaggi accattivanti e dal magnetismo particolare. Il protagonista viene travolto dalla vicenda, completamente incapace di controllarla o di controllarsi, dovendo reagire alle due fazioni che vogliono l'artefatto che lo ha trasformato. Forse la natura della «Mano» sarà alla base della vicenda, guidando la narrazione tra le sue possibili strade.
Sebbene il tratto, che per certi aspetti ha un taglio molto anni '80, sia certamente maschile, la costruzione delle tavole è irregolare, dando più risalto alle immagini che alla narrazione, caratteristica più tipica dei fumetti per ragazze. Il disegno tende a diventare molto scuro nei momenti di lotta e drammatici, alimentando la sensazione di negatività che circonda la storia, senza lesinare nei particolari splatter.
L'autore è conosciuto in italia per un altro manga apparso tanti anni prima, l'erotico My My My, l'esperienza hentai dell'autore si riflette in questo manga sia per lo stile grafico decisamente inconsueto (sia per un action che per un horror) sia per la naturalezza con cui adopera il corpo in diverse scene, una naturalezza che ricorda il maestro Nagai sebbene lo stile molto diverso.
Alcune scene nella loro apparente freddezza e appunto «naturalezza» appaiono allo stesso tempo irreali ma anche così realistiche da suscitare qualche brivido.

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 45,3 MB | 208 pagine

Bobobo-Bo Bo-Bobo 1 - Novembre 2007

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Bobobo-Bo Bo-Bobo 1 - Novembre 2007 | ISSN 1988-4435 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Shounen | Combattimenti | Demenziale
Bobobo-Bo Bo-Bobo è uno shounen manga di Yoshio Sawai per la Shueisha, mentre in Italia la pubblicazione è stata a cura della Planeta DeAgostini.
Ossessionato dalla propria calvizie, l'imperatore Palla Da Billiardo IV crea un esercito cui unica missione è rapare a zero la testa di tutti gli abitanti dell'impero.
Solo una persona si ribella al tiranno: Bobobo-bo Bobobo, un uomo che può parlare con i propri capelli e che adesso, quale paladino di giustizia tricotica, riunirà un gruppo variopinto per contrastare questa terribile ingiustizia e creare un mondo in cui il capello possa essere libero.

ISSN 1988-4435 | Italiano | CBR 215 dpi | 47,4 MB | 204 pagine

Bobobo-Bo Bo-Bobo 2 - Gennaio 2008

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Bobobo-Bo Bo-Bobo 2 - Gennaio 2008 | ISSN 1988-4435 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Shounen | Combattimenti | Demenziale
Bobobo-Bo Bo-Bobo è uno shounen manga di Yoshio Sawai per la Shueisha, mentre in Italia la pubblicazione è stata a cura della Planeta DeAgostini.
Ossessionato dalla propria calvizie, l'imperatore Palla Da Billiardo IV crea un esercito cui unica missione è rapare a zero la testa di tutti gli abitanti dell'impero.
Solo una persona si ribella al tiranno: Bobobo-bo Bobobo, un uomo che può parlare con i propri capelli e che adesso, quale paladino di giustizia tricotica, riunirà un gruppo variopinto per contrastare questa terribile ingiustizia e creare un mondo in cui il capello possa essere libero.

ISSN 1988-4435 | Italiano | CBR 215 dpi | 44,4 MB | 196 pagine

mercoledì 15 novembre 2017

Topolino 3233 - 8 Novembre 2017

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Topolino 3233 - 8 Novembre 2017 | ISSN 1120-611X | CBR 215 dpi | Settimanale | Fumetti | Universo Disney
Topolino apparve in Italia il 30 marzo 1930, quando sul n.13 del settimanale torinese Illustrazione del Popolo, diretto da Lorenzo Gigli, fu pubblicata la prima striscia disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. Due anni dopo si ha il primo libro illustrato italiano con le sue immagini: Sua Altezza Reale il Principe Codarello e, poco più tardi, il 31 dicembre 1932, esce il primo numero di Topolino in formato giornale, edito da Nerbini.
Sulla falsariga del celebre Corriere dei Piccoli, anche Topolino si presentava ai lettori con periodicità settimanale e si apriva con una breve storia in cui le didascalie sono scritte in rima e realizzata da Giove Toppi, che divenne quindi il primo autore Disney italiano. Sul settimanale della Nerbini, comunque, trovano spazio soprattutto le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson. In queste storie vengono anche introdotte delle didascalie in rima, scritte dal primo direttore della rivista, Paolo Lorenzini (detto Collodi Nipote in quanto nipote di Carlo Collodi), e viene anche assegnato il nome definitivo alla spalla di Topolino, ovvero quel Pippo un po' lunatico e un po' svampito che sui libri della Salani veniva ancora chiamato Medoro.
Nerbini non si era assicurato correttamente i diritti di pubblicazione: quando aveva varato la sua rivista, infatti, si era rivolto al Consorzio Cinematografico E.I.A., il distributore dei cortometraggi di Topolino, quando in realtà i diritti per le riviste erano stati dati in mano al giornalista Guglielmo Emanuel dallo stesso Disney. Per cui, per un paio di numeri, la testata passò da Topolino a Topo Lino, per poi riprendere la nota testata con il n.7. Il Topolino Giornale era formato da otto pagine e non conteneva solo storie a fumetti Disney ma anche storie non-Disney che anzi erano di solito la maggioranza delle storie presenti in un numero.
Il numero 137 del Topolino Giornale, dell'11 agosto 1935, segna il passaggio di consegne da Nerbini alla Mondadori. Il fascismo, tuttavia, causò dei problemi al giornale. Dal 1938, il Min.Cul.Pop. (Ministero della Cultura Popolare) impone alla stampa di non editare più i protagonisti del fumetto popolare americano. Il solo Topolino è risparmiato, e così il suo logo e il suo personaggio possono continuare ad esistere nelle edicole italiane, ma in piena seconda guerra mondiale, a partire dal n.476 del 27 gennaio 1942, anche il settimanale è costretto a cedere alle restrizioni. Lo sostituisce Tuffolino, un ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche, disegnato dal grande illustratore Pierlorenzo De Vita. Con la fine del fascismo, le avventure di Topolino poterono di nuovo essere pubblicate.
Alla fine degli anni quaranta, però, i giornali a fumetti che pubblicavano storie a puntate di non più di due tavole ad episodio erano irrimediabilmente in crisi, e così lo stesso Topolino, le cui vendite erano di gran lunga calate rispetto al periodo d'oro. Mondadori, però, non poteva rinunciare alla rivista da edicola per non perdere i ricchi diritti delle pubblicazioni da libreria, così decise un doloroso ma necessario cambio di formato e periodicità. Nel 1949 nasce così il periodico a fumetti Topolino formato libretto, all'inizio con cadenza mensile, quindi quindicinale e, infine, settimanale, fino a giungere a oggi al suo sessantesimo anniversario e con oltre 3000 numeri usciti, ricchi di storie tra le più famose, con autori da Carl Barks a Romano Scarpa, da Floyd Gottfredson a Giovan Battista Carpi e così via.

ISSN 1120-611X | Italiano
TRUE PDF | 164 pagine | 34,8 MB
CBR 215 dpi | 164 pagine | 42,9 MB

Celestial Clothes 2 - 31 Gennaio 2013

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Celestial Clothes 2 - 31 Gennaio 2013 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Shounen | Azione | Fantasy
Celestial Clothes è un shounen manga di Etorouji Shiono per la Kodansha, mentre in Italia la pubblicazione è stata a cura della GP Manga.
Dopo la morte della madre, Miwatari Yuu torna da Tokyo per vivere coi parenti che vivono nella sua città natale, Ousuku. Yuu è l'ultimo di una linea di sacerdoti shintoisti che si estende generazioni indietro. Dopo il suo arrivo si imbatte in una strana ragazza che sembra essere alla ricerca per l'aurora boreale. Yuu ricorda di aver visto l'aurora da bambino, anche se nessuno gli credette, e sua madre gli spiegò che si trattava dell'armatura delle valchirie che si stagliava nel cielo.
Il destino di Yuu si intreccia con questa ragazza misteriosa e l'aurora, e non potrà evitare di partecipare ad una battaglia che coinvolge sia gli dei che gli esseri umani.

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 56 MB | 254 pagine

Celestial Clothes 4 - 15 Novembre 2016

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Celestial Clothes 4 - 15 Novembre 2016 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Shounen | Azione | Fantasy
Celestial Clothes è un shounen manga di Etorouji Shiono per la Kodansha, mentre in Italia la pubblicazione è stata a cura della GP Manga.
Dopo la morte della madre, Miwatari Yuu torna da Tokyo per vivere coi parenti che vivono nella sua città natale, Ousuku. Yuu è l'ultimo di una linea di sacerdoti shintoisti che si estende generazioni indietro. Dopo il suo arrivo si imbatte in una strana ragazza che sembra essere alla ricerca per l'aurora boreale. Yuu ricorda di aver visto l'aurora da bambino, anche se nessuno gli credette, e sua madre gli spiegò che si trattava dell'armatura delle valchirie che si stagliava nel cielo.
Il destino di Yuu si intreccia con questa ragazza misteriosa e l'aurora, e non potrà evitare di partecipare ad una battaglia che coinvolge sia gli dei che gli esseri umani.

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 44,3 MB | 221 pagine

Topolino 3232 - 1 Novembre 2017

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Topolino 3232 - 1 Novembre 2017 | ISSN 1120-611X | CBR 215 dpi | Settimanale | Fumetti | Universo Disney
Topolino apparve in Italia il 30 marzo 1930, quando sul n.13 del settimanale torinese Illustrazione del Popolo, diretto da Lorenzo Gigli, fu pubblicata la prima striscia disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. Due anni dopo si ha il primo libro illustrato italiano con le sue immagini: Sua Altezza Reale il Principe Codarello e, poco più tardi, il 31 dicembre 1932, esce il primo numero di Topolino in formato giornale, edito da Nerbini.
Sulla falsariga del celebre Corriere dei Piccoli, anche Topolino si presentava ai lettori con periodicità settimanale e si apriva con una breve storia in cui le didascalie sono scritte in rima e realizzata da Giove Toppi, che divenne quindi il primo autore Disney italiano. Sul settimanale della Nerbini, comunque, trovano spazio soprattutto le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson. In queste storie vengono anche introdotte delle didascalie in rima, scritte dal primo direttore della rivista, Paolo Lorenzini (detto Collodi Nipote in quanto nipote di Carlo Collodi), e viene anche assegnato il nome definitivo alla spalla di Topolino, ovvero quel Pippo un po' lunatico e un po' svampito che sui libri della Salani veniva ancora chiamato Medoro.
Nerbini non si era assicurato correttamente i diritti di pubblicazione: quando aveva varato la sua rivista, infatti, si era rivolto al Consorzio Cinematografico E.I.A., il distributore dei cortometraggi di Topolino, quando in realtà i diritti per le riviste erano stati dati in mano al giornalista Guglielmo Emanuel dallo stesso Disney. Per cui, per un paio di numeri, la testata passò da Topolino a Topo Lino, per poi riprendere la nota testata con il n.7. Il Topolino Giornale era formato da otto pagine e non conteneva solo storie a fumetti Disney ma anche storie non-Disney che anzi erano di solito la maggioranza delle storie presenti in un numero.
Il numero 137 del Topolino Giornale, dell'11 agosto 1935, segna il passaggio di consegne da Nerbini alla Mondadori. Il fascismo, tuttavia, causò dei problemi al giornale. Dal 1938, il Min.Cul.Pop. (Ministero della Cultura Popolare) impone alla stampa di non editare più i protagonisti del fumetto popolare americano. Il solo Topolino è risparmiato, e così il suo logo e il suo personaggio possono continuare ad esistere nelle edicole italiane, ma in piena seconda guerra mondiale, a partire dal n.476 del 27 gennaio 1942, anche il settimanale è costretto a cedere alle restrizioni. Lo sostituisce Tuffolino, un ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche, disegnato dal grande illustratore Pierlorenzo De Vita. Con la fine del fascismo, le avventure di Topolino poterono di nuovo essere pubblicate.
Alla fine degli anni quaranta, però, i giornali a fumetti che pubblicavano storie a puntate di non più di due tavole ad episodio erano irrimediabilmente in crisi, e così lo stesso Topolino, le cui vendite erano di gran lunga calate rispetto al periodo d'oro. Mondadori, però, non poteva rinunciare alla rivista da edicola per non perdere i ricchi diritti delle pubblicazioni da libreria, così decise un doloroso ma necessario cambio di formato e periodicità. Nel 1949 nasce così il periodico a fumetti Topolino formato libretto, all'inizio con cadenza mensile, quindi quindicinale e, infine, settimanale, fino a giungere a oggi al suo sessantesimo anniversario e con oltre 3000 numeri usciti, ricchi di storie tra le più famose, con autori da Carl Barks a Romano Scarpa, da Floyd Gottfredson a Giovan Battista Carpi e così via.

ISSN 1120-611X | Italiano
TRUE PDF | 164 pagine | 36,7 MB
CBR 215 dpi | 164 pagine | 45,3 MB

Game Over 1 - Maggio 1997

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Game Over 1 - Maggio 1997 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Videogiochi | Manga
Rivista contenitore che presenta, oltre a notizie e curiosità sul mondo dei videogame prodotti in Giappone, diverse serie a fumetti che vedono come protagonisti famosi personaggi dei videogiochi: SAMURAI SPIRITS di Takaki Kudo e STREET FIGHTER II V di Yasushi Baba (nn. 1/21); FATAL FURY di Yuji Hosoi (nn. 1/10); G-GUNDAM di Koichi Tokita/Hajime Yadate/Yoshiyuki Tomino (nn. 11/21).

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 23 MB | 78 pagine

lunedì 6 novembre 2017

Topolino 1659 - 13 Settembre 1987

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Topolino 1659 - 13 Settembre 1987 | ISSN 1120-611X | CBR 215 dpi | Settimanale | Fumetti | Universo Disney
Topolino apparve in Italia il 30 marzo 1930, quando sul n.13 del settimanale torinese Illustrazione del Popolo, diretto da Lorenzo Gigli, fu pubblicata la prima striscia disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. Due anni dopo si ha il primo libro illustrato italiano con le sue immagini: Sua Altezza Reale il Principe Codarello e, poco più tardi, il 31 dicembre 1932, esce il primo numero di Topolino in formato giornale, edito da Nerbini.
Sulla falsariga del celebre Corriere dei Piccoli, anche Topolino si presentava ai lettori con periodicità settimanale e si apriva con una breve storia in cui le didascalie sono scritte in rima e realizzata da Giove Toppi, che divenne quindi il primo autore Disney italiano. Sul settimanale della Nerbini, comunque, trovano spazio soprattutto le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson. In queste storie vengono anche introdotte delle didascalie in rima, scritte dal primo direttore della rivista, Paolo Lorenzini (detto Collodi Nipote in quanto nipote di Carlo Collodi), e viene anche assegnato il nome definitivo alla spalla di Topolino, ovvero quel Pippo un po' lunatico e un po' svampito che sui libri della Salani veniva ancora chiamato Medoro.
Nerbini non si era assicurato correttamente i diritti di pubblicazione: quando aveva varato la sua rivista, infatti, si era rivolto al Consorzio Cinematografico E.I.A., il distributore dei cortometraggi di Topolino, quando in realtà i diritti per le riviste erano stati dati in mano al giornalista Guglielmo Emanuel dallo stesso Disney. Per cui, per un paio di numeri, la testata passò da Topolino a Topo Lino, per poi riprendere la nota testata con il n.7. Il Topolino Giornale era formato da otto pagine e non conteneva solo storie a fumetti Disney ma anche storie non-Disney che anzi erano di solito la maggioranza delle storie presenti in un numero.
Il numero 137 del Topolino Giornale, dell'11 agosto 1935, segna il passaggio di consegne da Nerbini alla Mondadori. Il fascismo, tuttavia, causò dei problemi al giornale. Dal 1938, il Min.Cul.Pop. (Ministero della Cultura Popolare) impone alla stampa di non editare più i protagonisti del fumetto popolare americano. Il solo Topolino è risparmiato, e così il suo logo e il suo personaggio possono continuare ad esistere nelle edicole italiane, ma in piena seconda guerra mondiale, a partire dal n.476 del 27 gennaio 1942, anche il settimanale è costretto a cedere alle restrizioni. Lo sostituisce Tuffolino, un ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche, disegnato dal grande illustratore Pierlorenzo De Vita. Con la fine del fascismo, le avventure di Topolino poterono di nuovo essere pubblicate.
Alla fine degli anni quaranta, però, i giornali a fumetti che pubblicavano storie a puntate di non più di due tavole ad episodio erano irrimediabilmente in crisi, e così lo stesso Topolino, le cui vendite erano di gran lunga calate rispetto al periodo d'oro. Mondadori, però, non poteva rinunciare alla rivista da edicola per non perdere i ricchi diritti delle pubblicazioni da libreria, così decise un doloroso ma necessario cambio di formato e periodicità. Nel 1949 nasce così il periodico a fumetti Topolino formato libretto, all'inizio con cadenza mensile, quindi quindicinale e, infine, settimanale, fino a giungere a oggi al suo sessantesimo anniversario e con oltre 3000 numeri usciti, ricchi di storie tra le più famose, con autori da Carl Barks a Romano Scarpa, da Floyd Gottfredson a Giovan Battista Carpi e così via.

ISSN 1120-611X | Italiano | CBR 215 dpi | 41,4 MB | 180 pagine

Topolino 1674 - 27 Dicembre 1987

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Topolino 1674 - 27 Dicembre 1987 | ISSN 1120-611X | CBR 215 dpi | Settimanale | Fumetti | Universo Disney
Topolino apparve in Italia il 30 marzo 1930, quando sul n.13 del settimanale torinese Illustrazione del Popolo, diretto da Lorenzo Gigli, fu pubblicata la prima striscia disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. Due anni dopo si ha il primo libro illustrato italiano con le sue immagini: Sua Altezza Reale il Principe Codarello e, poco più tardi, il 31 dicembre 1932, esce il primo numero di Topolino in formato giornale, edito da Nerbini.
Sulla falsariga del celebre Corriere dei Piccoli, anche Topolino si presentava ai lettori con periodicità settimanale e si apriva con una breve storia in cui le didascalie sono scritte in rima e realizzata da Giove Toppi, che divenne quindi il primo autore Disney italiano. Sul settimanale della Nerbini, comunque, trovano spazio soprattutto le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson. In queste storie vengono anche introdotte delle didascalie in rima, scritte dal primo direttore della rivista, Paolo Lorenzini (detto Collodi Nipote in quanto nipote di Carlo Collodi), e viene anche assegnato il nome definitivo alla spalla di Topolino, ovvero quel Pippo un po' lunatico e un po' svampito che sui libri della Salani veniva ancora chiamato Medoro.
Nerbini non si era assicurato correttamente i diritti di pubblicazione: quando aveva varato la sua rivista, infatti, si era rivolto al Consorzio Cinematografico E.I.A., il distributore dei cortometraggi di Topolino, quando in realtà i diritti per le riviste erano stati dati in mano al giornalista Guglielmo Emanuel dallo stesso Disney. Per cui, per un paio di numeri, la testata passò da Topolino a Topo Lino, per poi riprendere la nota testata con il n.7. Il Topolino Giornale era formato da otto pagine e non conteneva solo storie a fumetti Disney ma anche storie non-Disney che anzi erano di solito la maggioranza delle storie presenti in un numero.
Il numero 137 del Topolino Giornale, dell'11 agosto 1935, segna il passaggio di consegne da Nerbini alla Mondadori. Il fascismo, tuttavia, causò dei problemi al giornale. Dal 1938, il Min.Cul.Pop. (Ministero della Cultura Popolare) impone alla stampa di non editare più i protagonisti del fumetto popolare americano. Il solo Topolino è risparmiato, e così il suo logo e il suo personaggio possono continuare ad esistere nelle edicole italiane, ma in piena seconda guerra mondiale, a partire dal n.476 del 27 gennaio 1942, anche il settimanale è costretto a cedere alle restrizioni. Lo sostituisce Tuffolino, un ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche, disegnato dal grande illustratore Pierlorenzo De Vita. Con la fine del fascismo, le avventure di Topolino poterono di nuovo essere pubblicate.
Alla fine degli anni quaranta, però, i giornali a fumetti che pubblicavano storie a puntate di non più di due tavole ad episodio erano irrimediabilmente in crisi, e così lo stesso Topolino, le cui vendite erano di gran lunga calate rispetto al periodo d'oro. Mondadori, però, non poteva rinunciare alla rivista da edicola per non perdere i ricchi diritti delle pubblicazioni da libreria, così decise un doloroso ma necessario cambio di formato e periodicità. Nel 1949 nasce così il periodico a fumetti Topolino formato libretto, all'inizio con cadenza mensile, quindi quindicinale e, infine, settimanale, fino a giungere a oggi al suo sessantesimo anniversario e con oltre 3000 numeri usciti, ricchi di storie tra le più famose, con autori da Carl Barks a Romano Scarpa, da Floyd Gottfredson a Giovan Battista Carpi e così via.

ISSN 1120-611X | Italiano | CBR 215 dpi | 36,6 MB | 148 pagine
 

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