ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 67,2 MB | 294 pagine
Il popolo Achu, fortissimi uomini rettile, si è deciso a riconquistare la «sua» Terra, spazzando via la razza umana. Il dottor Saotome, scienziato scopritore dei Raggi Getter, è l’unico a capire il reale pericolo che l’umanità sta correndo e recluta tre fortissimi ragazzi (Ryoma Nagare, Hayato Jin e Musashi Tomoe) per pilotare il potentissimo Getter Robot, la sola speranza per la razza umana!
Inizia così la storia del Getter Robot, primo robot trasformabile nella storia, nato nel 1973 come cartone animato e poi convertito in fumetto. L’ideatore della storia è Ken Ishakawa, storico allievo di Go Nagai, da cui ha imparato lo stile grafico e, soprattutto, la forza narrativa.
Dopo Getter Robot nacquero poi Getter Robot G e Getter Robot Go, serie animate classiche seguite poi da una miriade di rivisitazioni non sempre facilmente ricollegabili alla serie originale (come Getter Robot - The last day, il primo a presentare in video lo Shin Getter Robot).
Getter Saga può essere considerata il sunto e l’apice di tutta la storia Getter, proprio perchè nasce come opera definitiva e bibbia di tutto un universo narrativo in costante evoluzione.
Dopo aver realizzato le trasposizioni a fumetti delle opere di cui sopra, ciascuna separatamente e senza fare particolare attenzione alla continuità interna delle storie, l’autore decise dopo molti anni di riprenderle per unirle coerentemente e per svilupparle in modo ufficiale, modificando delle parti ed aggiungendone altre.
Per quanto riguarda lo stile, sia narrativo che grafico, ci troviamo di fronte ad un risultato piuttosto altalenante.
Le storie disegnate negli anni ’70 sono disegnate al modo di Go Nagai, dando all’occhio inesperto l’impressione che sia proprio lui ad occuparsi delle matite. Paradossalmente queste parti, rivolte forse ai bambini di quegli anni, sono molto più crude e dirette delle trasposizioni in manga, per esempio, della serie di Mazinger. I protagonisti sono personaggi vistosamente violenti, possenti, e problematici: mentre il Ryoma ragazzo non si fa problemi ad massacrare con le sue arti marziali i partecipanti ad un torneo nazionale per vendicare la memoria del padre, Hayato è il leader carismatico di un gruppo di studenti sovversivi, ed è chiaramente capace di arrivare ad uccidere i suoi subordinati senza farsi tanti problemi. La rappresentazione della morte di Musashi (che verrà sostituito poi da Benkei), che tutti i fan del Getter Robot conoscono a memoria, è vivida e tremenda.
I nuovi episodi, disegnati dopo 20 anni abbondanti, sono graficamente più curati e più personali rispetto ai primi, con un tratto molto più fine e con un maggiore utilizzo dei retini, mettendo però da parte le caratteristiche ultraviolente dei protagonisti. L’autore è bravissimo (ma veramente) a mostrare ai lettori la differenza che corre tra un uomo ed il robot, sia a livello di potenza distruttiva che di reali dimensioni. Le poche tavole dove viene mostrato il robot in ambienti chiusi mentre i cattivi fuggono sono eccezionali. I personaggi intanto cambiano di complessità, e non restano più i tre eroi con lo scienziato alle spalle, quanto un centro di ricerca e di addestramento per proteggere la Terra. Un episodio significativo per chiarire questo aspetto: una meteora si sta avvicinando alla Terra, ed i due getter (il modello base ed il modello G) vengono mandati ad intercettarla; a dirigere la missione ci pensa Hayato dalla base, ed a pilotare i robot ci sono Ryoma e Benkei, spalleggiati da altri quattro piloti nelle rimanenti navicelle.
Narrativamente parlando, il fumetto è veloce e diretto, tagliando di netto tutti gli episodi in eccesso. La trasposizione della prima serie tv di 50 episodi viene compressa in una manciata di volumetti.
La parte successiva, che non include la serie tv, è altrettando veloce, ereditandone la voglia di non perdere tempo in scontri fini a loro stessi ed andando subito al sodo.
Come dicevamo sopra, la nuova storia si integra perfettamente alle tre vecchie serie storiche televisive, aggiungendo poi altro materiale. Quello che è interessante sapere è che queste non seguono il normale ritmo di power up (Getter Robot -> Getter Robot G -> Getter Robot GO -> Shin Getter Robot), in quanto l’autore dimostra di saper padroneggiare al meglio la sua cretura. Lo Shin Getter Robot, per esempio, viene integrato alla storia PRIMA che venga presentato il Getter Robot Go.
Inizia così la storia del Getter Robot, primo robot trasformabile nella storia, nato nel 1973 come cartone animato e poi convertito in fumetto. L’ideatore della storia è Ken Ishakawa, storico allievo di Go Nagai, da cui ha imparato lo stile grafico e, soprattutto, la forza narrativa.
Dopo Getter Robot nacquero poi Getter Robot G e Getter Robot Go, serie animate classiche seguite poi da una miriade di rivisitazioni non sempre facilmente ricollegabili alla serie originale (come Getter Robot - The last day, il primo a presentare in video lo Shin Getter Robot).
Getter Saga può essere considerata il sunto e l’apice di tutta la storia Getter, proprio perchè nasce come opera definitiva e bibbia di tutto un universo narrativo in costante evoluzione.
Dopo aver realizzato le trasposizioni a fumetti delle opere di cui sopra, ciascuna separatamente e senza fare particolare attenzione alla continuità interna delle storie, l’autore decise dopo molti anni di riprenderle per unirle coerentemente e per svilupparle in modo ufficiale, modificando delle parti ed aggiungendone altre.
Per quanto riguarda lo stile, sia narrativo che grafico, ci troviamo di fronte ad un risultato piuttosto altalenante.
Le storie disegnate negli anni ’70 sono disegnate al modo di Go Nagai, dando all’occhio inesperto l’impressione che sia proprio lui ad occuparsi delle matite. Paradossalmente queste parti, rivolte forse ai bambini di quegli anni, sono molto più crude e dirette delle trasposizioni in manga, per esempio, della serie di Mazinger. I protagonisti sono personaggi vistosamente violenti, possenti, e problematici: mentre il Ryoma ragazzo non si fa problemi ad massacrare con le sue arti marziali i partecipanti ad un torneo nazionale per vendicare la memoria del padre, Hayato è il leader carismatico di un gruppo di studenti sovversivi, ed è chiaramente capace di arrivare ad uccidere i suoi subordinati senza farsi tanti problemi. La rappresentazione della morte di Musashi (che verrà sostituito poi da Benkei), che tutti i fan del Getter Robot conoscono a memoria, è vivida e tremenda.
I nuovi episodi, disegnati dopo 20 anni abbondanti, sono graficamente più curati e più personali rispetto ai primi, con un tratto molto più fine e con un maggiore utilizzo dei retini, mettendo però da parte le caratteristiche ultraviolente dei protagonisti. L’autore è bravissimo (ma veramente) a mostrare ai lettori la differenza che corre tra un uomo ed il robot, sia a livello di potenza distruttiva che di reali dimensioni. Le poche tavole dove viene mostrato il robot in ambienti chiusi mentre i cattivi fuggono sono eccezionali. I personaggi intanto cambiano di complessità, e non restano più i tre eroi con lo scienziato alle spalle, quanto un centro di ricerca e di addestramento per proteggere la Terra. Un episodio significativo per chiarire questo aspetto: una meteora si sta avvicinando alla Terra, ed i due getter (il modello base ed il modello G) vengono mandati ad intercettarla; a dirigere la missione ci pensa Hayato dalla base, ed a pilotare i robot ci sono Ryoma e Benkei, spalleggiati da altri quattro piloti nelle rimanenti navicelle.
Narrativamente parlando, il fumetto è veloce e diretto, tagliando di netto tutti gli episodi in eccesso. La trasposizione della prima serie tv di 50 episodi viene compressa in una manciata di volumetti.
La parte successiva, che non include la serie tv, è altrettando veloce, ereditandone la voglia di non perdere tempo in scontri fini a loro stessi ed andando subito al sodo.
Come dicevamo sopra, la nuova storia si integra perfettamente alle tre vecchie serie storiche televisive, aggiungendo poi altro materiale. Quello che è interessante sapere è che queste non seguono il normale ritmo di power up (Getter Robot -> Getter Robot G -> Getter Robot GO -> Shin Getter Robot), in quanto l’autore dimostra di saper padroneggiare al meglio la sua cretura. Lo Shin Getter Robot, per esempio, viene integrato alla storia PRIMA che venga presentato il Getter Robot Go.
Arretrati
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REPOST's Story - CBR 215 dpi
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04/06/2016 | 06/06/2016 | 2 | |
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