lunedì 17 luglio 2017

Dragon 16 - DAI. La grande avventura 16 [Il contrattacco] - Febbraio 1999

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Dragon 16 - DAI. La grande avventura 16 [Il contrattacco] - Febbraio 1999 | ISSN 1129-9789 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Manga | Shonen | Avventura | Fantasy | Azione
Collana edita dalla Star Comics che ospita serie manga di gran successo, tra cui: Dragon Dai, Wing Man, Shaman King, Beelzebub... e molte altre.
Dai - La grande avventura è uno shōnen manga di genere fantasy ispirato alla celebre saga videoludica di Dragon Quest e ambientato nello stesso universo narrativo. È scritto da Riku Sanjo e Yuji Horii e illustrato da Kōji Inada, artisti appartenenti al Bird Studio, lo studio di disegnatori creato da Akira Toriyama, che ha anch'esso contribuito, seppur in minima parte, alla creazione di questo manga (soprattutto nella realizzazione dei mostri).
La serie narra le avventure di Dai, figlio del Cavaliere del Drago Baran e della principessa Soala di Arkeed, abbandonato sull'isola di Delmulin subito dopo la nascita ed allevato dal Kimendoshi Brass, un anziano mostro che lui chiama «nonno».
La tranquillità dell'isola viene sconvolta quando Dai ha all'incirca 12 anni, prima, da una banda di avventurieri che rapisce lo slime Gome; poi da un sacerdote corrotto che attenta alla vita della principessa Leona, giunta a Delmulin per una cerimonia d'iniziazione, ed infine da due scagnozzi (i lacchè) del Comandante Supremo dell'Esercito Demoniaco, Satana Hadler.
Dai ha la meglio contro tali avversità grazie a un potere misterioso espresso da un simbolo che gli appare in fronte ogni volta che in uno scontro raggiunge il culmine degli sforzi e rappresentante una testa di drago stilizzata. Subito dopo aver iniziato l'addestramento da prode guerriero sotto la guida del maestro Aban, Dai è però costretto ad assistere impotente al durissimo scontro tra il suo maestro e Hadler, dopo che quest'ultimo è riuscito a distruggere la barriera magica evocata dallo stesso Aban intorno all'isola di Delmulin - sulla quale erano rimasti ad allenarsi - per proteggerla dagli eventuali attacchi dell'Esercito Demoniaco.
Tutto sembra perduto quando Aban decide di ricorrere ad una formula segreta per sconfiggere Hadler. Egli tuttavia si immola inutilmente, nonostante poi si scopra che grazie ad un amuleto è riuscito a rimanere in vita. La rabbia di Dai esplode e in quell'occasione riesce a rispedire Hadler da dove è venuto. Dopo aver appreso che l'Esercito Demoniaco risponde direttamente agli ordini del sovrano demoniaco Satana Baan, Dai parte assieme al mago Pop anch'egli discepolo di Aban, al fine di combattere e annientare l'Esercito Demoniaco e riportare pace e libertà nel mondo. A lui si uniranno molteplici compagni: quasi dall'inizio Maam, guerriera chierica figlia di due compagni d'arme di Aban, della quale Pop s'innamora perdutamente; Crocodyne - Re degli Animali e delle Bestie feroci - inizialmente comandante del corpo d'armata demoniaco Hyakujumadan passa poi dalla parte di Dai e dei suoi principalmente per merito dello stesso Dai e di Pop, per i quali Crocodyne finisce per nutrire profonda ammirazione; Hyunkel - Signore dell'Immortalità - primo discepolo di Aban quando ancora era bambino, si ritrova tuttavia anch'egli a capo di uno dei sei corpi d'armata demoniaco, il Fushikidan, ed è effettivamente l'unico essere umano che l'Esercito di Baan possa vantare tra le sue schiere. Anche lui però finisce per abbracciare la causa dei prodi di Dai e il merito stavolta va a Dai e Maam; in particolare si dà a intendere almeno all'inizio che tra quest'ultima e Hyunkel stia nascendo qualcosa. Leona la Principessa, in grado di compiere formidabili magie divine curative e di purificazione; anche tra lei e Dai sembra vi sia un forte legame. Chiu, topo-karateka dalle scarse qualità offensive ma dal grande coraggio; Baran, Cavaliere del Drago e padre di Dai, prima temibile (se non terribile) comandante del corpo d'armata demoniaco dei draghi Choryugundan si converte poi alla causa del figlio  e molti altri.

ISSN 1129-9789 | Italiano | CBR 215 dpi | 22,2 MB | 111 pagine

Dragon 14 - DAI. La grande avventura 14 [Il cavaliere del Drago] - Dicembre 1998

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Dragon 14 - DAI. La grande avventura 14 [Il cavaliere del Drago] - Dicembre 1998 | ISSN 1129-9789 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Manga | Shonen | Avventura | Fantasy | Azione
Collana edita dalla Star Comics che ospita serie manga di gran successo, tra cui: Dragon Dai, Wing Man, Shaman King, Beelzebub... e molte altre.
Dai - La grande avventura è uno shōnen manga di genere fantasy ispirato alla celebre saga videoludica di Dragon Quest e ambientato nello stesso universo narrativo. È scritto da Riku Sanjo e Yuji Horii e illustrato da Kōji Inada, artisti appartenenti al Bird Studio, lo studio di disegnatori creato da Akira Toriyama, che ha anch'esso contribuito, seppur in minima parte, alla creazione di questo manga (soprattutto nella realizzazione dei mostri).
La serie narra le avventure di Dai, figlio del Cavaliere del Drago Baran e della principessa Soala di Arkeed, abbandonato sull'isola di Delmulin subito dopo la nascita ed allevato dal Kimendoshi Brass, un anziano mostro che lui chiama «nonno».
La tranquillità dell'isola viene sconvolta quando Dai ha all'incirca 12 anni, prima, da una banda di avventurieri che rapisce lo slime Gome; poi da un sacerdote corrotto che attenta alla vita della principessa Leona, giunta a Delmulin per una cerimonia d'iniziazione, ed infine da due scagnozzi (i lacchè) del Comandante Supremo dell'Esercito Demoniaco, Satana Hadler.
Dai ha la meglio contro tali avversità grazie a un potere misterioso espresso da un simbolo che gli appare in fronte ogni volta che in uno scontro raggiunge il culmine degli sforzi e rappresentante una testa di drago stilizzata. Subito dopo aver iniziato l'addestramento da prode guerriero sotto la guida del maestro Aban, Dai è però costretto ad assistere impotente al durissimo scontro tra il suo maestro e Hadler, dopo che quest'ultimo è riuscito a distruggere la barriera magica evocata dallo stesso Aban intorno all'isola di Delmulin - sulla quale erano rimasti ad allenarsi - per proteggerla dagli eventuali attacchi dell'Esercito Demoniaco.
Tutto sembra perduto quando Aban decide di ricorrere ad una formula segreta per sconfiggere Hadler. Egli tuttavia si immola inutilmente, nonostante poi si scopra che grazie ad un amuleto è riuscito a rimanere in vita. La rabbia di Dai esplode e in quell'occasione riesce a rispedire Hadler da dove è venuto. Dopo aver appreso che l'Esercito Demoniaco risponde direttamente agli ordini del sovrano demoniaco Satana Baan, Dai parte assieme al mago Pop anch'egli discepolo di Aban, al fine di combattere e annientare l'Esercito Demoniaco e riportare pace e libertà nel mondo. A lui si uniranno molteplici compagni: quasi dall'inizio Maam, guerriera chierica figlia di due compagni d'arme di Aban, della quale Pop s'innamora perdutamente; Crocodyne - Re degli Animali e delle Bestie feroci - inizialmente comandante del corpo d'armata demoniaco Hyakujumadan passa poi dalla parte di Dai e dei suoi principalmente per merito dello stesso Dai e di Pop, per i quali Crocodyne finisce per nutrire profonda ammirazione; Hyunkel - Signore dell'Immortalità - primo discepolo di Aban quando ancora era bambino, si ritrova tuttavia anch'egli a capo di uno dei sei corpi d'armata demoniaco, il Fushikidan, ed è effettivamente l'unico essere umano che l'Esercito di Baan possa vantare tra le sue schiere. Anche lui però finisce per abbracciare la causa dei prodi di Dai e il merito stavolta va a Dai e Maam; in particolare si dà a intendere almeno all'inizio che tra quest'ultima e Hyunkel stia nascendo qualcosa. Leona la Principessa, in grado di compiere formidabili magie divine curative e di purificazione; anche tra lei e Dai sembra vi sia un forte legame. Chiu, topo-karateka dalle scarse qualità offensive ma dal grande coraggio; Baran, Cavaliere del Drago e padre di Dai, prima temibile (se non terribile) comandante del corpo d'armata demoniaco dei draghi Choryugundan si converte poi alla causa del figlio  e molti altri.

ISSN 1129-9789 | Italiano | CBR 215 dpi | 24,5 MB | 113 pagine

Dragon 13 - DAI. La grande avventura 13 [Vittoria!] - Novembre 1998

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Dragon 13 - DAI. La grande avventura 13 [Vittoria!] - Novembre 1998 | ISSN 1129-9789 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Manga | Shonen | Avventura | Fantasy | Azione
Collana edita dalla Star Comics che ospita serie manga di gran successo, tra cui: Dragon Dai, Wing Man, Shaman King, Beelzebub... e molte altre.
Dai - La grande avventura è uno shōnen manga di genere fantasy ispirato alla celebre saga videoludica di Dragon Quest e ambientato nello stesso universo narrativo. È scritto da Riku Sanjo e Yuji Horii e illustrato da Kōji Inada, artisti appartenenti al Bird Studio, lo studio di disegnatori creato da Akira Toriyama, che ha anch'esso contribuito, seppur in minima parte, alla creazione di questo manga (soprattutto nella realizzazione dei mostri).
La serie narra le avventure di Dai, figlio del Cavaliere del Drago Baran e della principessa Soala di Arkeed, abbandonato sull'isola di Delmulin subito dopo la nascita ed allevato dal Kimendoshi Brass, un anziano mostro che lui chiama «nonno».
La tranquillità dell'isola viene sconvolta quando Dai ha all'incirca 12 anni, prima, da una banda di avventurieri che rapisce lo slime Gome; poi da un sacerdote corrotto che attenta alla vita della principessa Leona, giunta a Delmulin per una cerimonia d'iniziazione, ed infine da due scagnozzi (i lacchè) del Comandante Supremo dell'Esercito Demoniaco, Satana Hadler.
Dai ha la meglio contro tali avversità grazie a un potere misterioso espresso da un simbolo che gli appare in fronte ogni volta che in uno scontro raggiunge il culmine degli sforzi e rappresentante una testa di drago stilizzata. Subito dopo aver iniziato l'addestramento da prode guerriero sotto la guida del maestro Aban, Dai è però costretto ad assistere impotente al durissimo scontro tra il suo maestro e Hadler, dopo che quest'ultimo è riuscito a distruggere la barriera magica evocata dallo stesso Aban intorno all'isola di Delmulin - sulla quale erano rimasti ad allenarsi - per proteggerla dagli eventuali attacchi dell'Esercito Demoniaco.
Tutto sembra perduto quando Aban decide di ricorrere ad una formula segreta per sconfiggere Hadler. Egli tuttavia si immola inutilmente, nonostante poi si scopra che grazie ad un amuleto è riuscito a rimanere in vita. La rabbia di Dai esplode e in quell'occasione riesce a rispedire Hadler da dove è venuto. Dopo aver appreso che l'Esercito Demoniaco risponde direttamente agli ordini del sovrano demoniaco Satana Baan, Dai parte assieme al mago Pop anch'egli discepolo di Aban, al fine di combattere e annientare l'Esercito Demoniaco e riportare pace e libertà nel mondo. A lui si uniranno molteplici compagni: quasi dall'inizio Maam, guerriera chierica figlia di due compagni d'arme di Aban, della quale Pop s'innamora perdutamente; Crocodyne - Re degli Animali e delle Bestie feroci - inizialmente comandante del corpo d'armata demoniaco Hyakujumadan passa poi dalla parte di Dai e dei suoi principalmente per merito dello stesso Dai e di Pop, per i quali Crocodyne finisce per nutrire profonda ammirazione; Hyunkel - Signore dell'Immortalità - primo discepolo di Aban quando ancora era bambino, si ritrova tuttavia anch'egli a capo di uno dei sei corpi d'armata demoniaco, il Fushikidan, ed è effettivamente l'unico essere umano che l'Esercito di Baan possa vantare tra le sue schiere. Anche lui però finisce per abbracciare la causa dei prodi di Dai e il merito stavolta va a Dai e Maam; in particolare si dà a intendere almeno all'inizio che tra quest'ultima e Hyunkel stia nascendo qualcosa. Leona la Principessa, in grado di compiere formidabili magie divine curative e di purificazione; anche tra lei e Dai sembra vi sia un forte legame. Chiu, topo-karateka dalle scarse qualità offensive ma dal grande coraggio; Baran, Cavaliere del Drago e padre di Dai, prima temibile (se non terribile) comandante del corpo d'armata demoniaco dei draghi Choryugundan si converte poi alla causa del figlio  e molti altri.

ISSN 1129-9789 | Italiano | CBR 215 dpi | 21,4 MB | 113 pagine

Dragon 11 - DAI. La grande avventura 11 [Salviamo la principessa!] - Settembre 1998

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Dragon 11 - DAI. La grande avventura 11 [Salviamo la principessa!] - Settembre 1998 | ISSN 1129-9789 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Manga | Shonen | Avventura | Fantasy | Azione
Collana edita dalla Star Comics che ospita serie manga di gran successo, tra cui: Dragon Dai, Wing Man, Shaman King, Beelzebub... e molte altre.
Dai - La grande avventura è uno shōnen manga di genere fantasy ispirato alla celebre saga videoludica di Dragon Quest e ambientato nello stesso universo narrativo. È scritto da Riku Sanjo e Yuji Horii e illustrato da Kōji Inada, artisti appartenenti al Bird Studio, lo studio di disegnatori creato da Akira Toriyama, che ha anch'esso contribuito, seppur in minima parte, alla creazione di questo manga (soprattutto nella realizzazione dei mostri).
La serie narra le avventure di Dai, figlio del Cavaliere del Drago Baran e della principessa Soala di Arkeed, abbandonato sull'isola di Delmulin subito dopo la nascita ed allevato dal Kimendoshi Brass, un anziano mostro che lui chiama «nonno».
La tranquillità dell'isola viene sconvolta quando Dai ha all'incirca 12 anni, prima, da una banda di avventurieri che rapisce lo slime Gome; poi da un sacerdote corrotto che attenta alla vita della principessa Leona, giunta a Delmulin per una cerimonia d'iniziazione, ed infine da due scagnozzi (i lacchè) del Comandante Supremo dell'Esercito Demoniaco, Satana Hadler.
Dai ha la meglio contro tali avversità grazie a un potere misterioso espresso da un simbolo che gli appare in fronte ogni volta che in uno scontro raggiunge il culmine degli sforzi e rappresentante una testa di drago stilizzata. Subito dopo aver iniziato l'addestramento da prode guerriero sotto la guida del maestro Aban, Dai è però costretto ad assistere impotente al durissimo scontro tra il suo maestro e Hadler, dopo che quest'ultimo è riuscito a distruggere la barriera magica evocata dallo stesso Aban intorno all'isola di Delmulin - sulla quale erano rimasti ad allenarsi - per proteggerla dagli eventuali attacchi dell'Esercito Demoniaco.
Tutto sembra perduto quando Aban decide di ricorrere ad una formula segreta per sconfiggere Hadler. Egli tuttavia si immola inutilmente, nonostante poi si scopra che grazie ad un amuleto è riuscito a rimanere in vita. La rabbia di Dai esplode e in quell'occasione riesce a rispedire Hadler da dove è venuto. Dopo aver appreso che l'Esercito Demoniaco risponde direttamente agli ordini del sovrano demoniaco Satana Baan, Dai parte assieme al mago Pop anch'egli discepolo di Aban, al fine di combattere e annientare l'Esercito Demoniaco e riportare pace e libertà nel mondo. A lui si uniranno molteplici compagni: quasi dall'inizio Maam, guerriera chierica figlia di due compagni d'arme di Aban, della quale Pop s'innamora perdutamente; Crocodyne - Re degli Animali e delle Bestie feroci - inizialmente comandante del corpo d'armata demoniaco Hyakujumadan passa poi dalla parte di Dai e dei suoi principalmente per merito dello stesso Dai e di Pop, per i quali Crocodyne finisce per nutrire profonda ammirazione; Hyunkel - Signore dell'Immortalità - primo discepolo di Aban quando ancora era bambino, si ritrova tuttavia anch'egli a capo di uno dei sei corpi d'armata demoniaco, il Fushikidan, ed è effettivamente l'unico essere umano che l'Esercito di Baan possa vantare tra le sue schiere. Anche lui però finisce per abbracciare la causa dei prodi di Dai e il merito stavolta va a Dai e Maam; in particolare si dà a intendere almeno all'inizio che tra quest'ultima e Hyunkel stia nascendo qualcosa. Leona la Principessa, in grado di compiere formidabili magie divine curative e di purificazione; anche tra lei e Dai sembra vi sia un forte legame. Chiu, topo-karateka dalle scarse qualità offensive ma dal grande coraggio; Baran, Cavaliere del Drago e padre di Dai, prima temibile (se non terribile) comandante del corpo d'armata demoniaco dei draghi Choryugundan si converte poi alla causa del figlio  e molti altri.

ISSN 1129-9789 | Italiano | CBR 215 dpi | 22,1 MB | 110 pagine

Dragon 10 - DAI. La grande avventura 10 [Il grande mago] - Agosto 1998

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Dragon 10 - DAI. La grande avventura 10 [Il grande mago] - Agosto 1998 | ISSN 1129-9789 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Manga | Shonen | Avventura | Fantasy | Azione
Collana edita dalla Star Comics che ospita serie manga di gran successo, tra cui: Dragon Dai, Wing Man, Shaman King, Beelzebub... e molte altre.
Dai - La grande avventura è uno shōnen manga di genere fantasy ispirato alla celebre saga videoludica di Dragon Quest e ambientato nello stesso universo narrativo. È scritto da Riku Sanjo e Yuji Horii e illustrato da Kōji Inada, artisti appartenenti al Bird Studio, lo studio di disegnatori creato da Akira Toriyama, che ha anch'esso contribuito, seppur in minima parte, alla creazione di questo manga (soprattutto nella realizzazione dei mostri).
La serie narra le avventure di Dai, figlio del Cavaliere del Drago Baran e della principessa Soala di Arkeed, abbandonato sull'isola di Delmulin subito dopo la nascita ed allevato dal Kimendoshi Brass, un anziano mostro che lui chiama «nonno».
La tranquillità dell'isola viene sconvolta quando Dai ha all'incirca 12 anni, prima, da una banda di avventurieri che rapisce lo slime Gome; poi da un sacerdote corrotto che attenta alla vita della principessa Leona, giunta a Delmulin per una cerimonia d'iniziazione, ed infine da due scagnozzi (i lacchè) del Comandante Supremo dell'Esercito Demoniaco, Satana Hadler.
Dai ha la meglio contro tali avversità grazie a un potere misterioso espresso da un simbolo che gli appare in fronte ogni volta che in uno scontro raggiunge il culmine degli sforzi e rappresentante una testa di drago stilizzata. Subito dopo aver iniziato l'addestramento da prode guerriero sotto la guida del maestro Aban, Dai è però costretto ad assistere impotente al durissimo scontro tra il suo maestro e Hadler, dopo che quest'ultimo è riuscito a distruggere la barriera magica evocata dallo stesso Aban intorno all'isola di Delmulin - sulla quale erano rimasti ad allenarsi - per proteggerla dagli eventuali attacchi dell'Esercito Demoniaco.
Tutto sembra perduto quando Aban decide di ricorrere ad una formula segreta per sconfiggere Hadler. Egli tuttavia si immola inutilmente, nonostante poi si scopra che grazie ad un amuleto è riuscito a rimanere in vita. La rabbia di Dai esplode e in quell'occasione riesce a rispedire Hadler da dove è venuto. Dopo aver appreso che l'Esercito Demoniaco risponde direttamente agli ordini del sovrano demoniaco Satana Baan, Dai parte assieme al mago Pop anch'egli discepolo di Aban, al fine di combattere e annientare l'Esercito Demoniaco e riportare pace e libertà nel mondo. A lui si uniranno molteplici compagni: quasi dall'inizio Maam, guerriera chierica figlia di due compagni d'arme di Aban, della quale Pop s'innamora perdutamente; Crocodyne - Re degli Animali e delle Bestie feroci - inizialmente comandante del corpo d'armata demoniaco Hyakujumadan passa poi dalla parte di Dai e dei suoi principalmente per merito dello stesso Dai e di Pop, per i quali Crocodyne finisce per nutrire profonda ammirazione; Hyunkel - Signore dell'Immortalità - primo discepolo di Aban quando ancora era bambino, si ritrova tuttavia anch'egli a capo di uno dei sei corpi d'armata demoniaco, il Fushikidan, ed è effettivamente l'unico essere umano che l'Esercito di Baan possa vantare tra le sue schiere. Anche lui però finisce per abbracciare la causa dei prodi di Dai e il merito stavolta va a Dai e Maam; in particolare si dà a intendere almeno all'inizio che tra quest'ultima e Hyunkel stia nascendo qualcosa. Leona la Principessa, in grado di compiere formidabili magie divine curative e di purificazione; anche tra lei e Dai sembra vi sia un forte legame. Chiu, topo-karateka dalle scarse qualità offensive ma dal grande coraggio; Baran, Cavaliere del Drago e padre di Dai, prima temibile (se non terribile) comandante del corpo d'armata demoniaco dei draghi Choryugundan si converte poi alla causa del figlio  e molti altri.

ISSN 1129-9789 | Italiano | CBR 215 dpi | 21,7 MB | 113 pagine

Dragon 4 - DAI. La grande avventura 4 [Il terzo allievo] - Febbraio 1998

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Dragon 4 - DAI. La grande avventura 4 [Il terzo allievo] - Febbraio 1998 | ISSN 1129-9789 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Manga | Manga | Shonen | Avventura | Fantasy | Azione
Collana edita dalla Star Comics che ospita serie manga di gran successo, tra cui: Dragon Dai, Wing Man, Shaman King, Beelzebub... e molte altre.
Dai - La grande avventura è uno shōnen manga di genere fantasy ispirato alla celebre saga videoludica di Dragon Quest e ambientato nello stesso universo narrativo. È scritto da Riku Sanjo e Yuji Horii e illustrato da Kōji Inada, artisti appartenenti al Bird Studio, lo studio di disegnatori creato da Akira Toriyama, che ha anch'esso contribuito, seppur in minima parte, alla creazione di questo manga (soprattutto nella realizzazione dei mostri).
La serie narra le avventure di Dai, figlio del Cavaliere del Drago Baran e della principessa Soala di Arkeed, abbandonato sull'isola di Delmulin subito dopo la nascita ed allevato dal Kimendoshi Brass, un anziano mostro che lui chiama «nonno».
La tranquillità dell'isola viene sconvolta quando Dai ha all'incirca 12 anni, prima, da una banda di avventurieri che rapisce lo slime Gome; poi da un sacerdote corrotto che attenta alla vita della principessa Leona, giunta a Delmulin per una cerimonia d'iniziazione, ed infine da due scagnozzi (i lacchè) del Comandante Supremo dell'Esercito Demoniaco, Satana Hadler.
Dai ha la meglio contro tali avversità grazie a un potere misterioso espresso da un simbolo che gli appare in fronte ogni volta che in uno scontro raggiunge il culmine degli sforzi e rappresentante una testa di drago stilizzata. Subito dopo aver iniziato l'addestramento da prode guerriero sotto la guida del maestro Aban, Dai è però costretto ad assistere impotente al durissimo scontro tra il suo maestro e Hadler, dopo che quest'ultimo è riuscito a distruggere la barriera magica evocata dallo stesso Aban intorno all'isola di Delmulin - sulla quale erano rimasti ad allenarsi - per proteggerla dagli eventuali attacchi dell'Esercito Demoniaco.
Tutto sembra perduto quando Aban decide di ricorrere ad una formula segreta per sconfiggere Hadler. Egli tuttavia si immola inutilmente, nonostante poi si scopra che grazie ad un amuleto è riuscito a rimanere in vita. La rabbia di Dai esplode e in quell'occasione riesce a rispedire Hadler da dove è venuto. Dopo aver appreso che l'Esercito Demoniaco risponde direttamente agli ordini del sovrano demoniaco Satana Baan, Dai parte assieme al mago Pop anch'egli discepolo di Aban, al fine di combattere e annientare l'Esercito Demoniaco e riportare pace e libertà nel mondo. A lui si uniranno molteplici compagni: quasi dall'inizio Maam, guerriera chierica figlia di due compagni d'arme di Aban, della quale Pop s'innamora perdutamente; Crocodyne - Re degli Animali e delle Bestie feroci - inizialmente comandante del corpo d'armata demoniaco Hyakujumadan passa poi dalla parte di Dai e dei suoi principalmente per merito dello stesso Dai e di Pop, per i quali Crocodyne finisce per nutrire profonda ammirazione; Hyunkel - Signore dell'Immortalità - primo discepolo di Aban quando ancora era bambino, si ritrova tuttavia anch'egli a capo di uno dei sei corpi d'armata demoniaco, il Fushikidan, ed è effettivamente l'unico essere umano che l'Esercito di Baan possa vantare tra le sue schiere. Anche lui però finisce per abbracciare la causa dei prodi di Dai e il merito stavolta va a Dai e Maam; in particolare si dà a intendere almeno all'inizio che tra quest'ultima e Hyunkel stia nascendo qualcosa. Leona la Principessa, in grado di compiere formidabili magie divine curative e di purificazione; anche tra lei e Dai sembra vi sia un forte legame. Chiu, topo-karateka dalle scarse qualità offensive ma dal grande coraggio; Baran, Cavaliere del Drago e padre di Dai, prima temibile (se non terribile) comandante del corpo d'armata demoniaco dei draghi Choryugundan si converte poi alla causa del figlio  e molti altri.

ISSN 1129-9789 | Italiano | CBR 215 dpi | 27,3 MB | 123 pagine

Topolino 3215 - 5 Luglio 2017

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Topolino 3215 - 5 Luglio 2017 | ISSN 1120-611X | CBR 215 dpi | Settimanale | Fumetti | Universo Disney
Topolino apparve in Italia il 30 marzo 1930, quando sul n.13 del settimanale torinese Illustrazione del Popolo, diretto da Lorenzo Gigli, fu pubblicata la prima striscia disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. Due anni dopo si ha il primo libro illustrato italiano con le sue immagini: Sua Altezza Reale il Principe Codarello e, poco più tardi, il 31 dicembre 1932, esce il primo numero di Topolino in formato giornale, edito da Nerbini.
Sulla falsariga del celebre Corriere dei Piccoli, anche Topolino si presentava ai lettori con periodicità settimanale e si apriva con una breve storia in cui le didascalie sono scritte in rima e realizzata da Giove Toppi, che divenne quindi il primo autore Disney italiano. Sul settimanale della Nerbini, comunque, trovano spazio soprattutto le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson. In queste storie vengono anche introdotte delle didascalie in rima, scritte dal primo direttore della rivista, Paolo Lorenzini (detto Collodi Nipote in quanto nipote di Carlo Collodi), e viene anche assegnato il nome definitivo alla spalla di Topolino, ovvero quel Pippo un po' lunatico e un po' svampito che sui libri della Salani veniva ancora chiamato Medoro.
Nerbini non si era assicurato correttamente i diritti di pubblicazione: quando aveva varato la sua rivista, infatti, si era rivolto al Consorzio Cinematografico E.I.A., il distributore dei cortometraggi di Topolino, quando in realtà i diritti per le riviste erano stati dati in mano al giornalista Guglielmo Emanuel dallo stesso Disney. Per cui, per un paio di numeri, la testata passò da Topolino a Topo Lino, per poi riprendere la nota testata con il n.7. Il Topolino Giornale era formato da otto pagine e non conteneva solo storie a fumetti Disney ma anche storie non-Disney che anzi erano di solito la maggioranza delle storie presenti in un numero.
Il numero 137 del Topolino Giornale, dell'11 agosto 1935, segna il passaggio di consegne da Nerbini alla Mondadori. Il fascismo, tuttavia, causò dei problemi al giornale. Dal 1938, il Min.Cul.Pop. (Ministero della Cultura Popolare) impone alla stampa di non editare più i protagonisti del fumetto popolare americano. Il solo Topolino è risparmiato, e così il suo logo e il suo personaggio possono continuare ad esistere nelle edicole italiane, ma in piena seconda guerra mondiale, a partire dal n.476 del 27 gennaio 1942, anche il settimanale è costretto a cedere alle restrizioni. Lo sostituisce Tuffolino, un ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche, disegnato dal grande illustratore Pierlorenzo De Vita. Con la fine del fascismo, le avventure di Topolino poterono di nuovo essere pubblicate.
Alla fine degli anni quaranta, però, i giornali a fumetti che pubblicavano storie a puntate di non più di due tavole ad episodio erano irrimediabilmente in crisi, e così lo stesso Topolino, le cui vendite erano di gran lunga calate rispetto al periodo d'oro. Mondadori, però, non poteva rinunciare alla rivista da edicola per non perdere i ricchi diritti delle pubblicazioni da libreria, così decise un doloroso ma necessario cambio di formato e periodicità. Nel 1949 nasce così il periodico a fumetti Topolino formato libretto, all'inizio con cadenza mensile, quindi quindicinale e, infine, settimanale, fino a giungere a oggi al suo sessantesimo anniversario e con oltre 3000 numeri usciti, ricchi di storie tra le più famose, con autori da Carl Barks a Romano Scarpa, da Floyd Gottfredson a Giovan Battista Carpi e così via.

ISSN 1120-611X | Italiano
TRUE PDF | 164 pagine | 39,1 MB
CBR 215 dpi | 164 pagine | 45,1 MB

Fumo di China 150a - Zagor FS [Il nuovo Re di Darkwood] - Maggio & Giugno 2007

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Fumo di China 150a - Zagor FS [Il nuovo Re di Darkwood] - Maggio & Giugno 2007 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti
Prima di assumere la fisionomia che tutti noi oggi conosciamo, Fumo di China è passata attraverso altre incarnazioni editoriali: nata come Bollettino del Club Giovani Amici del Fumetto (9 numeri, 1978-80), si è poi evoluta in fanzine e prozine che proseguiva la numerazione (19 numeri, 1980-88), quindi in un trimestrale in fumetteria con doppia numerazione (8 numeri, 1988-89) e infine nell'attuale rivista da edicola.
Fin dal 1984 alla rivista si sono affiancati libri di critica, dal 1995 anche l'Annuario del Fumetto e dal 2001 albi inediti a fumetti (quasi sempre in coincidenza agli incontri con gli autori nella mostra mercato di Riminicomix durante il festival Cartoon Club ogni luglio).

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 7,34 MB | 12 pagine

Maxi Zagor 30 [Il segreto dei druidi] - Maggio 2017

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Maxi Zagor 30 [Il segreto dei druidi] - Maggio 2017 | ISSN 1826-4530 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Universo Bonelli | Western | Fantasy | Fantascienza
Maxi Zagor è una serie di albi dapprima annuali, poi semestrali, infine quadrimestrali, di consueto formato e maggior numero di pagine.

ISSN 1826-4530 | Italiano | CBR 215 dpi | 98,4 MB | 292 pagine

Zordon 11 [Il cavallo di Troja] - 12 Agosto 1975

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Zordon 11 [Il cavallo di Troja] - 12 Agosto 1975 | CBR 215 dpi | Mensile | Fumetti | Erotico | Fantascienza
Si tratta di una collana di fantascienza un po' particolare, in quanto essendo la trama basata sui viaggi temporali, il genere delle storie varia a seconda delle epoche, dal western agli antichi greci, dalla preistoria ai vichinghi ecc, naturalmente con i soliti e piacevoli intermezzi sexy. La storia inizia nella Luisiana del 1800, dove alcuni extraterrestri con a capo il «pensante» Zordon arrivano da Saturno per studiare il pianeta Terra e si insediano negli abissi del golfo del Messico.
Zordon, nel corso delle prime avventure, si impadronisce del cervello di Jane Marlowe, praticamente la protagonista della serie, realizza la macchina del tempo secondo gli insegnamenti del prof. Morrison e col corpo della ragazza inizia i viaggi nel tempo, vivendo storie di vario genere, dal passato al futuro con continui colpi di scena e notevoli cambiamenti nel filo conduttore della lunga saga.
Si tratta pertanto di una delle migliori serie di genere fantastico di quel periodo, con una trama originale e ben congegnata, i testi sono di Ennio Missaglia e Carmelo Gozzo. I disegni,molto curati, sono in gran parte di Bruno Marraffa, mentre la fascia dal 43 al 49 sono dello Studio Origa.

ISSN N.A. | Italiano | CBR 215 dpi | 24,6 MB | 116 pagine

Topolino 3216 - 12 Luglio 2017

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Topolino 3216 - 12 Luglio 2017 | ISSN 1120-611X | CBR 215 dpi | Settimanale | Fumetti | Universo Disney
Topolino apparve in Italia il 30 marzo 1930, quando sul n.13 del settimanale torinese Illustrazione del Popolo, diretto da Lorenzo Gigli, fu pubblicata la prima striscia disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. Due anni dopo si ha il primo libro illustrato italiano con le sue immagini: Sua Altezza Reale il Principe Codarello e, poco più tardi, il 31 dicembre 1932, esce il primo numero di Topolino in formato giornale, edito da Nerbini.
Sulla falsariga del celebre Corriere dei Piccoli, anche Topolino si presentava ai lettori con periodicità settimanale e si apriva con una breve storia in cui le didascalie sono scritte in rima e realizzata da Giove Toppi, che divenne quindi il primo autore Disney italiano. Sul settimanale della Nerbini, comunque, trovano spazio soprattutto le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson. In queste storie vengono anche introdotte delle didascalie in rima, scritte dal primo direttore della rivista, Paolo Lorenzini (detto Collodi Nipote in quanto nipote di Carlo Collodi), e viene anche assegnato il nome definitivo alla spalla di Topolino, ovvero quel Pippo un po' lunatico e un po' svampito che sui libri della Salani veniva ancora chiamato Medoro.
Nerbini non si era assicurato correttamente i diritti di pubblicazione: quando aveva varato la sua rivista, infatti, si era rivolto al Consorzio Cinematografico E.I.A., il distributore dei cortometraggi di Topolino, quando in realtà i diritti per le riviste erano stati dati in mano al giornalista Guglielmo Emanuel dallo stesso Disney. Per cui, per un paio di numeri, la testata passò da Topolino a Topo Lino, per poi riprendere la nota testata con il n.7. Il Topolino Giornale era formato da otto pagine e non conteneva solo storie a fumetti Disney ma anche storie non-Disney che anzi erano di solito la maggioranza delle storie presenti in un numero.
Il numero 137 del Topolino Giornale, dell'11 agosto 1935, segna il passaggio di consegne da Nerbini alla Mondadori. Il fascismo, tuttavia, causò dei problemi al giornale. Dal 1938, il Min.Cul.Pop. (Ministero della Cultura Popolare) impone alla stampa di non editare più i protagonisti del fumetto popolare americano. Il solo Topolino è risparmiato, e così il suo logo e il suo personaggio possono continuare ad esistere nelle edicole italiane, ma in piena seconda guerra mondiale, a partire dal n.476 del 27 gennaio 1942, anche il settimanale è costretto a cedere alle restrizioni. Lo sostituisce Tuffolino, un ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche, disegnato dal grande illustratore Pierlorenzo De Vita. Con la fine del fascismo, le avventure di Topolino poterono di nuovo essere pubblicate.
Alla fine degli anni quaranta, però, i giornali a fumetti che pubblicavano storie a puntate di non più di due tavole ad episodio erano irrimediabilmente in crisi, e così lo stesso Topolino, le cui vendite erano di gran lunga calate rispetto al periodo d'oro. Mondadori, però, non poteva rinunciare alla rivista da edicola per non perdere i ricchi diritti delle pubblicazioni da libreria, così decise un doloroso ma necessario cambio di formato e periodicità. Nel 1949 nasce così il periodico a fumetti Topolino formato libretto, all'inizio con cadenza mensile, quindi quindicinale e, infine, settimanale, fino a giungere a oggi al suo sessantesimo anniversario e con oltre 3000 numeri usciti, ricchi di storie tra le più famose, con autori da Carl Barks a Romano Scarpa, da Floyd Gottfredson a Giovan Battista Carpi e così via.

ISSN 1120-611X | Italiano
TRUE PDF | 164 pagine | 349 MB
CBR 215 dpi | 164 pagine | 43,7 MB

Zagor Albo Gigante 4 - Zagor presenta "Cico a Spasso nel Tempo" 1 [Mai dire Maya] - Giugno 2017

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ISSN 2239-0111 | Italiano | CBR 215 dpi | 34,3 MB | 70 pagine

martedì 27 giugno 2017

Topolino 3205 - 26 Aprile 2017

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Topolino 3205 - 26 Aprile 2017 | ISSN 1120-611X | CBR 215 dpi | Settimanale | Fumetti | Universo Disney
Topolino apparve in Italia il 30 marzo 1930, quando sul n.13 del settimanale torinese Illustrazione del Popolo, diretto da Lorenzo Gigli, fu pubblicata la prima striscia disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. Due anni dopo si ha il primo libro illustrato italiano con le sue immagini: Sua Altezza Reale il Principe Codarello e, poco più tardi, il 31 dicembre 1932, esce il primo numero di Topolino in formato giornale, edito da Nerbini.
Sulla falsariga del celebre Corriere dei Piccoli, anche Topolino si presentava ai lettori con periodicità settimanale e si apriva con una breve storia in cui le didascalie sono scritte in rima e realizzata da Giove Toppi, che divenne quindi il primo autore Disney italiano. Sul settimanale della Nerbini, comunque, trovano spazio soprattutto le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson. In queste storie vengono anche introdotte delle didascalie in rima, scritte dal primo direttore della rivista, Paolo Lorenzini (detto Collodi Nipote in quanto nipote di Carlo Collodi), e viene anche assegnato il nome definitivo alla spalla di Topolino, ovvero quel Pippo un po' lunatico e un po' svampito che sui libri della Salani veniva ancora chiamato Medoro.
Nerbini non si era assicurato correttamente i diritti di pubblicazione: quando aveva varato la sua rivista, infatti, si era rivolto al Consorzio Cinematografico E.I.A., il distributore dei cortometraggi di Topolino, quando in realtà i diritti per le riviste erano stati dati in mano al giornalista Guglielmo Emanuel dallo stesso Disney. Per cui, per un paio di numeri, la testata passò da Topolino a Topo Lino, per poi riprendere la nota testata con il n.7. Il Topolino Giornale era formato da otto pagine e non conteneva solo storie a fumetti Disney ma anche storie non-Disney che anzi erano di solito la maggioranza delle storie presenti in un numero.
Il numero 137 del Topolino Giornale, dell'11 agosto 1935, segna il passaggio di consegne da Nerbini alla Mondadori. Il fascismo, tuttavia, causò dei problemi al giornale. Dal 1938, il Min.Cul.Pop. (Ministero della Cultura Popolare) impone alla stampa di non editare più i protagonisti del fumetto popolare americano. Il solo Topolino è risparmiato, e così il suo logo e il suo personaggio possono continuare ad esistere nelle edicole italiane, ma in piena seconda guerra mondiale, a partire dal n.476 del 27 gennaio 1942, anche il settimanale è costretto a cedere alle restrizioni. Lo sostituisce Tuffolino, un ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche, disegnato dal grande illustratore Pierlorenzo De Vita. Con la fine del fascismo, le avventure di Topolino poterono di nuovo essere pubblicate.
Alla fine degli anni quaranta, però, i giornali a fumetti che pubblicavano storie a puntate di non più di due tavole ad episodio erano irrimediabilmente in crisi, e così lo stesso Topolino, le cui vendite erano di gran lunga calate rispetto al periodo d'oro. Mondadori, però, non poteva rinunciare alla rivista da edicola per non perdere i ricchi diritti delle pubblicazioni da libreria, così decise un doloroso ma necessario cambio di formato e periodicità. Nel 1949 nasce così il periodico a fumetti Topolino formato libretto, all'inizio con cadenza mensile, quindi quindicinale e, infine, settimanale, fino a giungere a oggi al suo sessantesimo anniversario e con oltre 3000 numeri usciti, ricchi di storie tra le più famose, con autori da Carl Barks a Romano Scarpa, da Floyd Gottfredson a Giovan Battista Carpi e così via.

ISSN 1120-611X | Italiano
TRUE PDF | 164 pagine | 40,6 MB
CBR 215 dpi | 164 pagine | 45,7 MB
 

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